Un aumento del 25% dello stipendio di marzo e di aprile per tutti i suoi dipendenti che sono rimasti sulle linee produttive in questi giorni difficili di emergenza per il coronavirus. Ad annunciarlo ieri è stato Gian Luca Rana, numero uno del pastificio veronese, che per questa operazione ha messo a disposizione in tutto 2 milioni di euro. Ne potranno beneficiare tutti i suoi 700 dipendenti, nessuno escluso, che prestano lavoro nei cinque stabilimenti italiani del gruppo.
Il piano decorre retroattivamente dal 9 di marzo e coprirà anche il mese di aprile. Oltre all’aumento di stipendio, che verrà computato per ogni giorno lavorato, i dipendenti del pastificio riceveranno anche un ticket mensile straordinario di 400 euro, da utilizzare per le spese familiari di babysitting in queste settimane di scuole chiuse.
Gian Luca Rana ha inoltre stipulato una polizza assicurativa a favore di tutti i dipendenti, compresi quelli in smart working, in caso di contagio da Covid-19. Questa assicurazione andrà a integrare il rafforzamento delle procedure di sicurezza e prevenzione già messe in atto dall’azienda per fronteggiare l’emergenza.
Nei giorni scorsi la famiglia Rana si era anche attivata per sostenere gli ospedali del territorio, con una donazione di 400mila euro per l’acquisto di apparecchiature per la ventilazione assistita. Le attrezzature sono destinate all’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar e all’Ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda, in provincia di Verona.
Il pastificio originario di San Giovanni Lupatoto, in provincia di Verona, ha un fatturato che si aggira intorno agli 800 milioni di euro e la sua proprietà è ancora saldamente nelle mani della famiglia Rana. Sette anni fa il gruppo è sbarcato negli Stati Uniti, aprendo uno stabilimento produttivo a Chicago la cui capacità è stata raddoppiata l’anno scorso. Oggi gli Stati Uniti rappresentano quasi un terzo del fatturato annuale dell’azienda, che sul mercato americano incassa circa 300 milioni di dollari. In America Rana impiega oltre 600 dipendenti.