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La scuola col coronavirus? Martina a casa col grembiule, la madre a Tgcom24: “Così ha un minimo di normalità e si concentra di più”

“Le ho fatto mettere anche il grembiule per fare i compiti a casa, così riusciamo a studiare: con il grembiule Martina entra nella parte e si concentra di più”. E’ questa la soluzione trovata da Francesca Valenti di Novara per far fare scuola a distanza a sua figlia Martina, 8 anni. “E’ in terza elementare, un anno importantissimo nel suo percorso formativo – racconta la mamma a Tgcom24, – ma le lezioni sono sospese dal weekend di Carnevale; le maestre ci mandano i compiti via Whatsapp e questa condizione inizia a pesarle”.

“All’inizio l’ha presa come una vacanza – ricorda la mamma a Tgcom24, – ma non può perdere quest’anno di apprendimento. Così con l’idea di donarle un po’ di normalità, le faccio indossare il grembiule quando ci sediamo a tavola per studiare due/tre ore al giorno insieme e ho notato che è entrata nella parte e si concentra di più“.

“Per scolari di questa età – continua a Tgcom24 Francesca Valenti, in ferie forzate dal 6 marzo, – le maestre non riescono a fare videolezioni, come accade per studenti più grandi; così ricevo i compiti nel gruppo whatsapp della scuola. I primi giorni era un ripasso, l’altra settimana ho dovuto indossare io le vesti dell’insegnante e spiegarle le preposizioni semplici e articolare; finché è italiano posso aiutarla, ma su matematica…”.

Francesca Valenti ha postato la foto di sua figlia sorridente nel suo grembiulino una settimana fa sul gruppo Facebook “Io resto a casa”, dove in tanti hanno commentato e apprezzato l’iniziativa e da tutta Italia sono arrivate foto di bimbi che studiano con i genitori indossando la divisa scolastica.

“Per i piccoli è importante mantenere un minimo di normalità in una situazione come questa che genera ansia in noi adulti ogni giorno di più – continua la mamma a Tgcom24. – Ho anche un altro figlio di 4 anni a casa senza asilo; lui soffre meno questa condizione di isolamento rispetto a Martina, ma anche lui ha bisogno delle mie attenzione per riempire la giornata senza annoiarsi. E allora coloriamo, ritagliamo, giochiamo. Le maestre della materna gli avevano mandato una poesia da imparare a memoria per la Festa del Papà e così è stato impegnato un po’ anche lui con lo studio”.

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