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Coronavirus, il 31 marzo bandiere a mezz’asta in tutta Italia

“Martedì 31 alle 12 bandiere a mezz’asta e un minuto di silenzio osservato dai sindaci d’Italia con la fascia tricolore davanti al proprio Comune. Ci uniamo al presidente della Provincia di Bergamo in segno di lutto per le tante vittime dell’epidemia”. Lo scrive su twitter il presidente dell’Anci Antonio Decaro.

La riapertura dell’ex area protetta di Codogno (Lodi) dove fu scoperto oltre un mese fa il primo contagiato da coronavirus avrebbe causato nuovi casi di positività a Covid-19. Lo scrive il Corriere della Sera secondo il quale dopo settimane di progressivo calo del trend, arrivato anche a toccare l’uno per cento, negli ultimi giorni il trend è in risalita. “Abbiamo sei positivi in più – spiega Francesco Passerini, sindaco di Codogno e presidente della Provincia di Lodi – Nelle ultime giornate eravamo fermi a 268 casi. Un segnale che i divieti introdotti con la zona rossa avevano funzionato».

Il sacrificio dei camici bianchi, 44 i medici morti : Continua ad allungarsi la lista dei decessi tra i camici bianchi per l’epidemia di Covid-19, aggiornata dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo): è deceduto a Bergamo il dottor Giulio Calvi. Il totale dei medici che hanno ad oggi perso la vita per contagio da nuovo coronavirus arriva dunque a 44.

Ieri è stato un giorno difficile per la Lombardia con 34.889 le persone positive al coronavirus, con un aumento di 2.543 casi in un giorno, mentre i decessi sono arrivati a 4.861, con un aumento di 387 vittime. “Chi viene trovato positivo con queste analisi si è contagiato prima che entrassero in vigore le nuove misure più restrittive” quindi “sono confidente nel fatto che le nuove restrizioni che sono state applicate bloccheranno l’aumento”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana a Mattino Cinque, a che gli ha chiesto se è preoccupato dall’aumento dei contagi da coronavirus nella città di Milano, che in base al dato di ieri sono stati quasi 900 in più in un giorno.  “Noi abbiamo una necessità spasmodica di mascherine perché purtroppo è la cosa di cui si lamentano giustamente tutti. Anche la nostra medicina territoriale è tutta bloccata dal fatto che i medici senza presidi non vanno a visitare e hanno ragione. Ma noi ne abbiamo altrettanta perché purtroppo nessuno ci ha fornito le mascherine e noi stiamo cercando di recuperarle”. E’ quanto ha spiegato il governatore lombardo Attilio Fontana, in collegamento con Mattino Cinque. “Noi cerchiamo di superare le burocrazia – si è sfogato Fontana – purtroppo siamo in una situazione davvero difficile perché facciamo un lavoro che non dovremmo fare noi. L’ approvvigionamento di mascherine, dei camici, dei presidi non è compito nostro in emergenza, ma al di là di questo, vista la situazione difficile, lo stiamo facendo. Il problema è che su 100 persone che si offrono 95 stanno cercando di truffarci. All’inizio erano quasi riusciti a truffarci e all’ultimo momento siamo riusciti a recuperare i soldi”.

In arrivo Bonus per le baby sitter :La circolare Inps per i bonus baby sitter “è già stata emanata e i soldi saranno presto fruibili. Comprendo la difficoltà dei cittadini che affrontano una situazione che è surreale”. Così la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, a Circo Massimo su Radio Capital. “So che altri paesi europei stanno mettendo rapidamente i soldi nelle tasche dei cittadini – spiega – io sono in chat con gli altri ministri del lavoro europei e ci confrontiamo sulle misure da prendere e come loro ci hanno preso come esempio per le misure sanitarie io sono pronta a confrontarmi su quello che fanno sul sostegno economico”.

Uno stop al trend positivo degli ultimi giorni: risale il numero dei nuovi ammalati in Italia, ma la curva del contagio per fortuna continua a rallentare. Dopo quattro giorni di calo, torna ad impennarsi il numero dei nuovi positivi per il coronavirus nel Paese. Nelle ultime 24 ore i malati sono 4.492 in più, per un totale di oltre 62mila persone attualmente affette dal Covid-19.  E si contano ancora centinaia di nuove vittime: sono 662, ma a questo dato vanno aggiunti i decessi in Piemonte che non sono stati comunicati. Numeri stabili anche sul conteggio dei guariti, ancora un migliaio nell’ultimo giorno per un totale di oltre 10mila persone finora riuscite a superare la malattia. Tra le regioni, a pesare sul bilancio complessivo è ancora una volta la Lombardia, con 1.598 contagi in più. Di pari passo, aumenta il numero dei malati ricoverati in terapia intensiva, in tutto 3.612. Dati letti con cauto ottimismo dai vertici della Protezione Civile: “La cosa importante è la velocità di incremento della curva che apparentemente sembra rallentare, ma non possiamo aspettarci un’improvvisa diminuzione. Dobbiamo osservare nei prossimi giorni gli effetti delle decisioni prese, stiamo già analizzato la ragione del piccolo incremento di oggi. L’ipotesi è che ci sia stato un accumulo di risultati di tamponi fatti nei giorni precedenti”, spiega il vice capo della Dipartimento, Agostino Miozzo, che per la seconda volta ha sostituto Angelo Borrelli nella consueta conferenza stampa per la lettura del bollettino giornaliero. Il capo della Protezione Civile, che continua ad accusare un lieve stato influenzale, è risultato negativo al tampone per il coronavirus e al momento continua a lavorare da casa rimanendo in costante contatto con il comitato operativo e l’unità di crisi. Sono buone anche le condizioni di Guido Bertolaso, consulente del governatore della Lombardia per questa fase di emergenza, che dopo essere risultato positivo al Covid-19 è ricoverato al San Raffaele di Milano “in via precauzionale”. Un allarme esplicito è stato lanciato invece per il personale sanitario, che continua a contare vittime per i contagi contratti in ospedale: sono 41 finora i medici morti per il coronavirus. Per medici e infermieri il vice direttore vicario dell’Oms, Ranieri Guerra, chiede che vengano effettuati più tamponi: “vanno tutelati, non soltanto con dispositivi e mascherine ad hoc”.

Non solo. L’Oms sostiene che la popolazione ha bisogno di più “servizi domiciliari che bisogna garantire, anche da parte degli psicologi. Fuori dagli ospedali e dagli isolamenti domestici, restano le insidie negli inevitabili punti di aggregazione nelle strade, che espongono al rischio di nuovi contagi. Per questo restano capillari i controlli della temperatura delle persone in porti e aeroporti, anche se viene categoricamente esclusa al momento la possibilità di allargare la misura alle stazioni: sarebbe “oltre modo onerosa rispetto a quello che sarebbe poi l’effettivo riscontro”, spiega il direttore dell’ufficio emergenze della Protezione Civile, Luigi D’Angelo. E prosegue un po’ ovunque l’opera di sanificazione, che potrebbe essere ampliata con “interventi massicci nella pulizia delle strade”.

E’ cambiato ancora in modulo per l’autocertificazione degli spostamenti. Lo ha detto il capo della Polizia, Franco Gabrielli che ha sottolineato come sia necessario contrastare i furbi. Ci sono le straordinarie persone che combattono negli ospedali e poi c’è un’altra battaglia che vede impegnati i nostri uomini, quella di spezzare la catena del contagio, perseguendo i furbi, chi con comportamenti sbagliati introduce un vulnus al sistema che può vanificare gli sforzi che si stanno facendo”.

 Salgono a 2.675.113 le persone controllate dall’11 al 25 marzo 2020, 115.738 quelle denunciate per inosservanza egli ordini dell’Autorità, 2.737 le denunce per false dichiarazioni a pubblico ufficiale; 1.233.647 gli esercizi commerciali controllati e 2.607 i titolari denunciati. Mercoledì informa il Viminale, le Forze di polizia hanno controllato, in applicazione delle misure di contenimento del contagio, 202.188 persone di cui 5.774 sono state denunciate. Gli esercizi commerciali controllati sono stati 92.445, denunciati 101 esercenti e sospesa l’attività di 23 esercizi commerciali. Le misure adottate per contenere la diffusione del Coronavirus hanno determinato una limitazione degli spostamenti delle persone e ciò ha influito sull’andamento della delittuosità, che evidenzia, nel periodo dall’1 al 22 marzo 2020, una evidente diminuzione del trend sull’intero territorio nazionale: 52.596 delitti nel 2020 a fronte dei 146.762 commessi nel 2019 (-64%).

 

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