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La scuola? «A settembre lezioni metà in classe, metà a casa». Le parole della ministra Azzolina

«A settembre si deve tornare a scuola, gli studenti hanno diritto di tornare a scuola». Sono le parole della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. La sua idea per la ripresa, dopo lo stop arrivato a fine febbraio per l’emergenza Covid-19, è quella di un sistema di didattica misto: «Non ci saranno doppi turni, ma gli studenti andranno in classe alternati: metà settimana un gruppo e metà settimana l’altro gruppo. Non abbiamo mai parlato di doppi turni», ha spiegato durante L’intervista di Maria Latella su SkyTg24 la titolare del Miur.

Si potrebbero, invece, dividere le classi: «Metà degli studenti per metà settimana andrebbe in classe. Poi toccherebbe all’altra metà. In ogni caso gli studenti sarebbero sempre “collegati” da casa quando non saranno in aula». Non sono quindi previsti straordinari per gli insegnanti e per il personale della scuola: «Togliamoci dalla testa che gli insegnanti facciano 18, 24 o 25 ore faccia a faccia con gli studenti, perché c’è tutto un tempo necessario alla preparazione delle lezioni, di correzione, di studio e di ricerca che fa parte dell’orario della classe docente».

E sulla Maturità la ministra non ha dubbi: si può fare di persona. Gli esami di Stato inizieranno il 17 giugno: «Gli esami in presenza degli studenti si possono fare. In ambienti molto grandi, con tutte le sicurezze del caso», ha continuato spiegando di avere ricevuto «parere positivo del Comitato tecnico-scientifico». Gli studenti, secondo Azzolina, «hanno il diritto di guardare negli occhi dei propri insegnanti quando faranno l’esame».

Un’altra questione che riguarda gli studenti e i loro genitori è quella della ripresa del lavoro: molti genitori da lunedì 4 maggio torneranno a lavorare: «Molti italiani torneranno a lavorare e bisognerà dare risposte immediate alle famiglie con bambini piccoli. Insieme al ministro Bonetti stiamo lavorando a un protocollo per far sì che piccoli gruppi di bambini, quattro o massimo cinque, possano essere seguiti. Tutto ciò in collaborazione con gli enti locali che stanno facendo la loro parte. A breve questo protocollo sarà sottoposto al Comitato tecnico-scientifico».

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