“Riaffermiamo il primato della legge europea e il fatto che le decisioni della Corte europea sono vincolanti su tutte le Corti nazionali. La Commissione rispetta l’indipendenza della Bce, e studieremo la sentenza in dettaglio”: Lo ha detto un portavoce della Commissione Ue commentando la sentenza della Corte tedesca sugli acquisiti dei bond della Bce.
La Corte costituzionale tedesca, infatti, ha accolto in parte i ricorsi contro l’acquisto di titoli di Stato da parte della Bce avvenuti a partire dal 2015.
Stando alla Corte tedesca, i programmi di acquisti di bond contrastano le competenze della stessa Bce. Per la prima volta nella storia della repubblica tedesca, l’organo principale della giustizia del paese afferma che le misure prese da un organo europeo “non sono coperte dalle competenze europee” e per questo “non potrebbero avere validità in Germania”. La Corte chiede alla Bce di giustificare il suo agire. “Il governo tedesco e il Bundestag, sulla base della loro responsabilità di integrazione – aggiunge – sono tenuti ad attivarsi nei confronti del PSPP”.
La Corte costituzionale tedesca dà tre mesi di tempo alla Bce, per fare chiarezza sul programma di acquisto dei bond, accogliendo parte del ricorso contro le misure attuate a partire dal 2015. Lo riporta Bloomberg.
La Bce risponde che sta valutando la sentenza della Corte Tedesca sul programma di acquisto di titoli di Stato “e si esprimerà a tempo debito”. Lo si apprende da un portavoce della Banca Centrale Europea. Intanto si apprende che è prevista una convocazione della Bce per le 18.
Il governo tedesco si spenderà a Francoforte per fare in modo che la Bce attui la verifica sostanziale delle misure criticate dalla Corte costituzionale tedesca. Lo ha detto il sottosegretario alle Finanze Joerg Kukies, a Karlsruhe. “Ci muoveremo a questo scopo”, ha spiegato “e crediamo che la Bce lo farà”. L’Alta Corte ha affermato che la Bundesbank non potrà più partecipare ai programmi di acquisto dei titoli di Stato, se la Banca centrale europea non chiarirà che la sua azione è “proporzionale”.
“Sono molto contento del fatto che la Corte costituzionale abbia dato sostanzialmente ragione ai nostri ricorsoi”. Lo dice Bernd Lucke, l’economista tedesco che fondò il partito di Alternative fuer Deutschland per poi lasciarlo, ritenendo che virasse troppo a destra. Lucke è fra i promotori del ricorso contro il programma di acquisto di bond dalla Bce, su cui si è espressa la Corte. “È un buon segnale, che mostra come l’ordinamento del diritto e il controllo giudiziario in Germania e in Europa funzionino ancora”, ha aggiunto.