“Il carcere non è la soluzione dei problemi di sicurezza ma è un problema da risolvere. In Campania in questo momento siamo arrivati a 6400 detenuti in 18 istituti e 7412 persone nell’area penale esterna. Pochi i casi di contagio covid-19″. Così apre l’intervista Samuele Ciambriello ,il garante dei detenuti della regione Campania, ai microfoni del TG3 raccontando la situazione delle carceri. Il professore mette subito al centro del suo discorso un idea comune che è errata ovvero quella che il carcere non è la soluzione dei problemi ma bensì il problema da risolvere.
Alla domanda sulle tensioni delle carceri durante la fase uno Ciambriello risponde : “ Il carcere è stato rimosso dalla società , ci sono state quelle proteste alcune pacifiche altre violente. Ormai una politica cinica , pavida , non fa riforme . Non si occupa di luoghi alternativi al carcere o delle persone che escono dal carcere. Il carcere ormai come azienda è fallito”.
Il giornalista del TG3 Campania continua con l’intervista chiedendo al garante dei detenuti chi si occupa di andare a controllare la situazione nelle carceri oltre a lui che lo fa per mestiere istituzionale : “ Il carcere è fallito come azienda ma ci sono migliaia di volontari, cappellani , cooperative , insegnanti , il popolo universitario di Secondigliano . Sono costruzioni di ponti che sono importanti per andare oltre le mura dell’indifferenza e grazie a queste persone si evita la recidiva”.
Ciambriello continua l’intervista mettendo in evidenza una delle azioni primarie da compiere : “ Bisogna portare la dignità nelle carceri , la persona che sbaglia deve essere tolto il diritto alla libertà ma non il diritto alla salute , alla vita , speranza . Bisogna applicare gli articoli della costituzione e liberarsi dalla necessità del carcere”.
Conclude raccontando un episodio che a fare col carcere di questo periodo : “ Siamo andati in giro a portare mascherine o lavatrici in diversi carceri come ufficio del garante . A Secondigliano un detenuto mi ha regalato una delle mascherine che fanno loro , nella sezione femminile del carcere di Salerno è iniziata questa settimana la possibilità per loro di produrre centomila mascherine ogni giorno. I reclusi non esclusi fanno delle cose per noi per andare oltre le mura dell’indifferenza”.
Questi i punti focali toccati da Samuele Ciambriello durante l’intervista che sottolineano la volontà di un combattente per i diritti umani.
A cura di Vincenzo Pirozzi