Un libro-testimonianza curato dal giornalista Vincenzo Califano raccoglie interventi e interviste sul Covid e sui cambiamenti avvenuti in settori nevralgici del Paese come il turismo, la giustizia, l’istruzione. Tra i contributi quelli di economisti, docenti universitari, magistrati e dell’assessore regionale all’istruzione Lucia Fortini. Per il settore culturale le dichiarazioni di Mario Esposito, manager e promotore del Premio “Penisola Sorrentina”.
“Covid 19 Il Paese che verrà – testimonianze dagli arresti domiciliari“: si intitola così il libro-testimonianza curato dal giornalista Vincenzo Califano, che apre uno spazio ampio ed intenso di riflessione sul tema del Covid e sugli scenari futuri del Paese in settori nevralgici come il turismo, la fede, la giustizia, l’istruzione.
È un volumetto edito dalla testata “Mezzogiorno e Dintorni”, che raccoglie interviste ad illustri protagonisti legati al territorio sorrentino ed operanti a livello nazionale ed internazionale in ambiti centrali.
È un dialogo confronto con una attualità che, profondamente segnata dal cambiamento, richiede uno sforzo supplementare di analisi per coglierne le dimensioni strutturali e la direzione di marcia.
Lo stesso curatore spiega così la genesi del volume e della idea che ne è alla base: “Costretti agli ‘arresti domiciliari’ per tentare di sconfiggere il mostro che ha sconvolto le nostre vite, gli italiani hanno cominciato a dar prova di capacità straordinarie. Coerentemente con il mio lavoro e con la mia passione, quella di scrivere, ho pensato di dare anch’io un contributo sviluppando, grazie alla disponibilità dei protagonisti che ho intervistato, una riflessione condivisa sul presente e soprattutto sul futuro che ci attende: il Paese che verrà, senza punto interrogativo, perché riguarderà tutti noi, volenti o nolenti. ”.
Un volumetto originale e di grande interesse contemporaneo, in cui si incrociano profili umani e professionali diversi, alcuni dei quali segnati anche più da vicino dal Covid-19, che hanno combattuto e sconfitto.
Una sorta di diario, che diventa documento storico di un momento particolare e difficile, animato dallo scopo precipuo di individuare una immagine nuova del Paese, che segua un filo conduttore unitario e coerente e che colleghi, in maniera produttiva, i concetti di turismo, food, cultura, istruzione.
Un volumetto impregnato di “humanitas”, in cui a prendere corpo sono, oltre che contenuti specifici, scientifici e personali , le “ragioni del cuore”, come evidenzia in chiusura del libro l’intervento dello scrittore sorrentino Raffaele Lauro.
Con questa pubblicazione, Califano dimostra la sua vocazione giornalistica e istituzionale di lungo corso, di interprete dotato di capacità analitica, dotato anche di quella regola (che poi è un pregio raro) del grandangolo riflessivo, capace di affrontare con luce diversa i temi cruciali per lo sviluppo delle regioni meridionali. Non a caso egli ha intrattenuto lunghi e cordiali rapporti con gli insegnamenti di Giuseppe Galasso, e da sempre si è interessato al territorio, sia nell’attività politica che in quella giornalistica.
Ecco i nomi dei protagonisti del volumetto, tutti importanti rappresentanti della società civile: Mons. Francesco Alfano (Vescovo della diocesi Castellammare-Sorrento), Gennaro Fusco (Banca Popolare del Mediterraneo), Mario Esposito (direttore del Premio Penisola Sorrentina), Claudio D’Isa (magistrato- presidente IV e VII sezione penale di Cassazione), Francesco Saverio Esposito (avvocato e giurista), Gaetano Mastellone (bancario e manager), Giuseppe Stinga (imprenditore), Lucia Fortini (Assessore all’Istruzione della Regione Campania), Antonio Volpe (dirigente scolastico Istituto superiore di Roma Biagio Pascal), Gigliola De Feo (diurettrice “La Falegnameria dell’attore” di Napoli), Michele Guglielmo (esperto di turismo e presidente dell’Associazione Aria nuova), Alberto Corbino (esperto di economia sostenibile), Alfonso e Livia Iaccarino (Ristorante “Don Alfonso”), Maurizio Santomauro (docente del Dipartimento di Emergenze Cardiovascolari Università di Napoli Federico II), Paolo Trapani (giornalista), Claudio D’Esposito (Presidente Sezione WWF Terre del Tirreno), Valeria Riccardi (magistrato Procura di Napoli), Fabrizio d’Esposito (giornalista de Il Fatto Quotidiano), Lorenzo Zurino (imprenditore, Presidente del Forum Italiano dell’Export), Nello Tuorto Jossa (presidente di Finetica Onlus contro il racket e l’usura), Mirco Bindi (medico oncologo e ricercatore), Donato Aiello (Presidente del Patto Territoriale della Penisola Sorrentina), Raffaele Lauro (Prefetto della Repubblica e scrittore).
Una carrellata di voci e prospettive condensata in poco più di cento pagine, da leggere in un’ottica unitaria e sistematica, a confermare la continuità di un dialogo culturale fecondo tra chi durante la fase 1 della pandemia si è interrogato sulle sorti del Paese, aprendo nuovi orizzonti, e quanti oggi si sforzano di individuare nuove sfide per la ripartenza ed ulteriori prospettive di sviluppo.
Giova richiamare quanto afferma uno dei protagonisti, intervistati da Califano, Mario Esposito. Alla domanda rivoltagli dal giornalista per capire se riusciremo ad adattarci a questa nuova dimensione che riguarderà ogni aspetto del vivere civile, il quarantenne manager del settore culturale e patron del Premio Penisola Sorrentina così risponde:
“Tutto dipenderà dall’andamento epidemiologico, che detterà le sue regole. Adattarsi o rovesciare i paradigmi e, quindi, il mondo? La risposta non tarderà ad arrivare. Le sfide dell’uomo sono tante. E i bisogni connessi alla vita si traducono,da sempre, in sistemi culturali. Voglio richiamare alla mente e al cuore un’opera di un grande poeta italiano: Mario Luzi . La raccolta poetica precedeva la guerra e si intitolava “La barca”. Oggi , come allora, anche noi uomini del 2020 siamo su una stessa drammatica barca, in cerca di un “porto” di felicità e di nuove certezze. Luzi dedicava quel volumetto al sodale Piero Bigongiari il quale ebbe a replicare che “ la situazione storica sarà sempre e soltanto un antecedente che la fantasia si affretterà a scompigliare”. Buona profezia, anche se il futuro fu più complesso di quanto quelle righe del critico fiorentino potessero allora lasciare intendere. E, spero, anzi sono convinto, sarà così anche stavolta”.
Il futuro per il dopo-Covid sarà, quindi, tutto da scrivere e da vivere. Spazio, allora, al Paese che verrà.