Essere cittadino di Maddaloni implica la valorizzazione degli aspetti storico-sociali del territorio che appartengono alla storia del curricolo locale e quindi alla conoscenza dei singoli elementi che hanno concorso al miglioramento del tessuto politico-culturale della città. Maddaloni ottiene il titolo di città da Carlo III di Borbone nel 1734 e si sviluppa a semicerchio attorno ai colli del Tifata, sovrastata dal Castello medievale, dalla torre degli Artus e dalla Torre settentrionale longobarda. Il periodo più florido della città, per le numerose testimonianze architettoniche e civili, si ebbe durante la dominazione della nobile famiglia dei Carafa che qui costruì il suo Palazzo Ducale, oggi sede de la “Fondazione Villaggio dei Ragazzi-Don Salvatore D’Angelo”. Era il 1947 quando un giovane prete maddalonese (classe 1920), Don Salvatore, riadattò la caserma “Nino Bixio”, abbandonata dopo la guerra, a quartier generale delle sue attività di beneficenza a favore degli orfani e dei ragazzi bisognosi del luogo. Nacque così la “Casa del Fanciullo” che divenne poi “Villaggio dei Ragazzi” e successivamente “Fondazione Villaggio dei Ragazzi” con riconoscimento di ente morale nel 1975. La Fondazione è tutt’oggi un’importante opera sociale di assistenza e beneficenza, nel pieno rispetto della volontà del suo fondatore. Un sistema educativo volto a promuovere l’integrazione sociale e l’inserimento nel mondo del lavoro di giovani con difficoltà individuali e familiari. Morto Don Salvatore nel 2000, la Fondazione, tra tante vicissitudini e varie problematicità, è riuscita a mantenere intatto lo spirito originario, divenendo anche un polo scolastico di notevole spessore per il welfare maddalonese e non solo. La Fondazione include, difatti, diverse istituzioni scolastiche ad indirizzo tecnico-scientifico, aeronautico e professionale a cui si aggiungono un polo di alta formazione e un polo universitario con riconoscimenti di qualità a livello nazionale ed internazionale. Maddaloni oggi è di certo una città con criticità di varia natura che purtroppo l’hanno resa protagonista di un degrado generalizzato e diffuso. Lo sforzo di Don Salvatore di dare più vivibilità alla città (come da lui asserito nelle sue volontà testamentali) non deve risultare vano; lui stesso chiedeva perdono per non essere riuscito in pieno nell’attuazione di ciò. Dovrebbe, dunque, essere imperativo fattivo di ogni singolo cittadino di Maddaloni affinché ciascuno contribuisca a rendere davvero migliore il proprio territorio. La “Fondazione Villaggio dei Ragazzi”, in quest’ottica precipua, è colonna portante della dimensione socio-morale di Maddaloni. E’ doveroso, pertanto, riconoscere il merito che le spetta nella “mission” di formare giovani menti e di conseguenza di contribuire al progresso stesso della città.