Nella quinta puntata di “Dritto al punto”, il format condotto e ideato dal giornalista Oscar De Simone, si è cercato di slegare qualche nodo sulla vicenda che ancora oggi è un mistero. La vicenda che ha come protagonisti “desaparecidos” napoletani, Antonio Russo, Raffaele Russo e Vincenzo Cimmino. Era il 31 Gennaio del 2018 quando, dopo essere stati avvicinati da una pattuglia della polizia locale della cittadina di Tecalitlan in Messico, sono spariti nel nulla. “Le indagini in tutto il settore a causa del Covid sono rallentate, non abbiamo ancora notizie, stiamo provando ad avere contatti con gli organi di competenze per avere il punto della situazione.” Queste le ultime informazioni che ha rilasciato il legale delle famiglie Russo e Cimmino, l’Avv. Luigi Ferrandino.
Dunque indagini, rivelazioni ed omicidi in questi due anni – come quello dell’ex sindaco di Tecalitlan Victor Diaz Contreras nell’estate del 2018 – non hanno fatto altro che alimentare ansie e paure. “Ci tengo a precisare che tra l’altro avevo dei contatti con l’ex sindaco, era una persona disponibilissima, ho scoperto della sua morte per puro caso, ad un certo punto non ho avuto più risposte.” Le confessioni di alcuni poliziotti corrotti ed ancora sotto processo, misero in luce la possibile dinamica dei fatti. Gli agenti infatti, affermarono di aver portato gli italiani su una strada di montagna e di averli consegnati ad un uomo, di cui non conoscevano l’identità. Un malavitoso locale, secondo gli inquirenti che sono ancora a lavoro.
– Ha poi continuato l’avvocato- “Il Messico è un paese che ha delle zone dove purtroppo la “malavita” ha il potere e le stesse autorità, purtroppo, sono corrotte e lo permettono”. Ebbene dopo due anni, tutto sembra ancora fermo, la nube non si dirada e l’angoscia per il destino di Antonio, Raffaele e Vincenzo continua a lasciare senza fiato i familiari dei napoletani scomparsi…