Quentin Tarantino si è recentemente espresso sul war movie di Christopher Nolan definendolo un film perfetto, nonché uno dei migliori film dello scorso decennio. Questa sera su canale 5 alle 21:30 verrà trasmesso per la prima in chiaro il film del cineasta britannico(Interstellar, Inception e la trilogia di Batman) in onore di quello che accadde 80 anni fa tra il 26 maggio e il 4 giugno del 1940 sulle spiagge di Dunkerque. La guerra di Nolan ha il ticchettio di una bomba a orologeria pronta a esplodere. Il tempo è il vero protagonista di Dunkirk: ogni minuto potrebbe essere l’ultimo e per le truppe inglesi il ritorno a casa diventa un sogno, un’utopia irraggiungibile. “We surround you”, vi circondiamo. Il nemico è alle spalle, davanti c’è l’acqua del canale della Manica, intorno ogni elemento sembra essere ostile ai 400mila soldati inglesi bloccati sulla spiaggia. La Germania ha invaso la Polonia, le forze di Hitler hanno già toccato Belgio, Lussemburgo e infine la Francia.
Nolan racconta la famosa “Operazione Dynamo” attraverso tre punti di vista diversi: Tom Hardy che vola su un aereo da combattimento, Mark Rylance nei panni del patriota e Harry Styles in attesa di un incrociatore che lo riporti nell’amata Inghilterra. Le loro storie si intrecciano, si respingono, per ricordare che non tutti nascono eroi. Il discorso di Nolan è formale ma non formalista. Il suo film calcolato al secondo esibisce senza sbavature, in modo chiaro e mai mediato, il desiderio di affidare al cinema il compito di provare a redimere la Storia. Non vendicarla o surclassarla, come il geniale Tarantino di Bastardi senza gloria, ma semplicemente comprenderla dentro i limiti dell’umano e così affrontarla e raccontarla.
Non c’è gloria, non c’è vittoria, Dunkirk fu comunque una sconfitta ma ti identifichi coi soldatini che aspettano di essere schiacciati come formiche. Ti identifichi col comandante che quasi vede Casa in lontananza ed è attanagliato dalla paura di non arrivarci mai. E naturalmente con il pescatore che inizialmente non lo consideri ma poi diviene il simbolo di quell’Inghilterra che non si sarebbe mai arresa.
Con questo film il regista inglese sintetizza il suo linguaggio riuscendo a condurci attraverso un viaggio profondamente umano e grazie alla storia del salvataggio di Dunkirk ,Nolan unisce tutte le caratteristiche del suo cinema restituendoci una pellicola a cui è difficile, se non impossibile, trovare un vero difetto.
A cura di Vincenzo Pirozzi