Mondragone, località in provincia di Caserta è una meta balneare, termale e archeologica molto frequentata, ma per l’estate 2020 sarà un vera e propria sfida: tutti si stanno mettendo in gioco, bar, pub, stabilimenti balneari e non solo. La redazione Linkabile ha approfondito la questione, con un servizio di Erika Siciliano.
Chi sta avendo davvero serie difficoltà sono i locatori e ce lo conferma un testimone della zona più redditizia,ovvero, la zona mare della cittadina: “E’ difficile quest’anno, le persone non hanno soldi per poter venire in vacanza, nemmeno per quindici giorni” ed aggiunge “hanno paura di non potersi permettere tutto e che i costi dei lidi aumentino vertiginosamente”.
E’ una situazione sicuramente nuova, difficile e confusa e sul lungomare Camillo Federico tra i vari stabilimenti vige il caos, sia per la saturazione dello spazio, dato l’obbligo della distanza tra tavoli e ombrelloni, sia per l’organizzazione interna: i proprietari non sanno come regolarsi con i prezzi, quali servizi possono offrire e chiedono ogni giorno delucidazioni all’amministrazione comunale che non sa dargli chiarezza, anzi, a sconvolgere i piani è arrivata il 29 maggio, l’ordinanza del sindaco Virgilio Pacifico che annunciava la chiusura delle spiagge libere, seguendo la linea di Bacoli e riaprendo gli arenili ma con prenotazione.
Il gesto del primo cittadino ha scatenato il malcontento generale, perché si credeva di poter avere una mano e una speciale concessione anche di queste spiagge, invece l’unica innovazione nell’organizzazione è stata la proposta di scaricare l’app per la prenotazione ai lidi: il provvedimento è sembrato l’unica soluzione adatta agli spazi ed è stato adottato per garantire le misure di sicurezza, i lettini o le sedie a sdraio con una distanza di almeno 1 metro e mezzo ed ogni stallo con ombrellone dovrà misurare dieci metri quadrati e i prezzi resteranno invariati, ma non sembra essere una linea che sarà seguita da tutti come gli scorsi anni.
Altra testimonianza è quella di una famiglia napoletana che ci ha raccontato passeggiando sul lungomare, che viene in villeggiatura da 40 anni nella cittadina ed era intenta a cercare casa per gli inizi di luglio, ma anche per verificare l’organizzazione delle spiagge: “Amiamo questa città, i nostri genitori ci portavano qui quando eravamo piccoli e oggi noi portiamo i nostri figli qui per distrarli durante la calura estiva dal caos cittadino, ma quest’anno non sembra più lo stesso posto di sempre”… così la famiglia ha espresso il disagio che sta provando nel far fronte a questa nuova realtà.
Sono ancora i primi giorni del mese di giugno, periodo dedito all’organizzazione per il turismo, le cose da fare sono ancora tante. Dunque, non resta che sperare nel buon senso dell’amministrazione e dei fornitori dei servizi del turismo della città che riescano in una piena cooperazione ad organizzarsi nei migliori dei modi e nel rispetto delle regole, potendo far ripartire il motore di una città dalla vista mozzafiato.
Di Erika Siciliano.