“Le condizioni in cui vivono adesso i nomadi non sono migliorate. Il problema non è stato risolto. La situazione resta allarmante.” La redazione Linkabile ha approfondito la questione, con un servizio di Vincenzo Pirozzi.
Roulotte malandate, panni buttati a terra, bambini che giocano in mezzo all’immondizia (spesso bruciata),si respira un aria tesa al vecchio campo nomadi Schiattarella dove le persone sono costrette a vivere in situazioni disastrose. Difficilmente qualcuno si avvicina per la troppa paura forse ingiustificata, basta parlare con persone del posto per capire che la sopportazione dei rifugiati in quelle zone non è più accettabile e sostenibile. Il campo nomadi di Giugliano, nel Napoletano è purtroppo un problema che persiste da anni.
Tre anni fa si erano stabiliti nelle vicinanze dell’Auchan di Giugliano per poi sgomberarli all’interno del vecchio campo nomadi “Schiattarella” vicino al ponte Riccio ulteriormente sgomberato nel maggio del 2019. Nei giorni scorsi, c’è stato un altro episodio spiacevole infatti i rifiuti che erano ancora accatastati dopo lo sgombero per mesi e mesi hanno prodotto liquami e fumi tossici a danno della popolazione.
I Carabinieri con il supporto di un elicottero, nel corso di un servizio mirato alla prevenzione e al contrasto dei roghi tossici, hanno effettuato un sopralluogo presso l’ex campo nomadi di via San Francesco a Patria, per verificare lo stato dei luoghi, constatando la presenza di grandi quantità di immondizia di varia natura, molti completamente bruciati. Ancora non vi è certezza sulla responsabilità di questi eventi, il compito spetta alla Procura della Repubblica di Napoli nord che dovrà individuare le eventuali responsabilità. Inoltre, i militari hanno dato formale comunicazione ai comuni di Giugliano in Campania e Qualiano in merito a quanto rilevato, al fine di attivare i previsti iter amministrativi per la rimozione dei rifiuti e il ripristino dei luoghi, per la tutela della salute pubblica. Di norma sarebbe spettato ai proprietari dei campi il compito di ripulire se questo non fosse stato possibile sarebbero dovuti intervenire i comuni di Giugliano e Qualiano.
Ieri mattina si è tenuto un incontro al comune di Giugliano per quanto riguarda questa problematica con forze dell’ordine, esponenti della chiesa e associazione del terzo settore. I vari enti coinvolti si sono dati altri 10 giorni di tempo per proporre al prefetto di Napoli un piano per lo spostamento della popolazione Rom. Un altro sgombero come quello degli anni scorsi porterebbe gli stessi problemi ovvero l’occupazione di altri terreni privarti aumentando l’odio tra la popolazione giuglianese e non aiutando di certo i Rom che rimarrebbero nella stessa situazione di emarginazione sociale.
Di Vincenzo Pirozzi