È il terzo giorno di riapertura dei confini regionali, Roma è pronta a ricevere nuovamente i suoi visitatori, la redazione di Linkabile, ha approfondito la vicenda, con un servizio di Maria Pia Russo.
Si inizia con il Colosseo che riapre gradualmente dopo 84 giorni di chiusura (causa lockdown emergenza Covid-19) e la Fontana di Trevi, impaziente di riaccogliere i suoi ammiratori, pur mantenendo le distanze, in quanto costretti a rinunciare al leggendario lancio della moneta (attualmente vietato per mantenere il distanziamento sociale). Eppure per le strade della capitale, risuona forte il garrito dei gabbiani, che accorrono per colmare quegli spazi resi vacui da gente ancora restia a riprendere l’attività di “turista per sempre”.
La fase 2 romana, seppur iniziata, risulta essere incerta. Il calo dei visitatori è evidente, nonostante l’appello della sindaca Virginia Raggi, rivolto a tutti i viaggiatori amanti delle bellezze della capitale:”Roma è sicura, i turisti sono i benvenuti, li aspettiamo”.
Tra bar, ristoranti e locali commerciali semi deserti, c’è chi si fa travolgere dallo sconforto. Una testimonianza visiva ci arriva da una giovane donna che, insieme alla madre, guarda malinconica il loro negozio di souvenir (situato nei pressi di Piazza di Trevi), accogliere il vuoto implacabile lasciato all’assenza di visitatori in città. “Torneranno, dobbiamo soltanto aspettare ed avere fiducia”, queste le parole della ragazza, speranzosa di un ritorno alla normalità, del tutto lontana dalle circostanze odierne.
Nonostante la grande voglia di ricominciare, resta inevitabile scontrarsi con la nuova realtà chiamata Covid-19. Dunque la domanda è: “Si è troppo frettolosi nel voler cambiare l’attuale contesto sociale, o magari non si è ancora pronti a ricominciare?”.
Difficile ipotizzare una risposta. Risulta comunque complesso, il lavoro che non soltanto Roma, ma l’Italia intera, dovrà svolgere per combattere il crollo economico del paese, dovuto all’ostilità e alla mancanza di milioni di viaggiatori, momentaneamente bloccati dalla paura di un possibile contagio.
Maria Pia Russo.