“Da quando ci è stato comunicato che la fabbrica non avrebbe riaperto, la notizia non è stata presa nel migliore dei modi”. A parlare, a “Quarta Repubblica”, sono gli operai dello stabilimento Fca di Pomigliano d’Arco, che si dicono delusi dalle scelte del governo: “Stare così è impossibile, è assurdo che il governo non incentivi il settore delle auto, garantendo bonus per monopattini e biciclette elettriche”.
Era fissata per l’8 giugno la riapertura dello stabilimento ma l’incertezza sugli incentivi del governo e la crisi del settore auto hanno rinviato il tutto a data da destinarsi: oggi 4500 dipendenti sono in cassa integrazione. “Qui produciamo la Panda e qui conviene produrre le auto, sia per efficienza, sia per i costi – spiega un altro dipendente dell’azienda – oggi l’Italia ha perso”.
L’azienda ha comunicato ai sindacati il rinvio a data da destinarsi della ripresa della produzione della Panda, sottolineando che al momento “non è ancora possibile indicare una data per ripartire in continuità”.
Secondo quanto reso noto da Fca, infatti, il mercato ha già fatto segnare perdite del 90% nei primi due mesi dell’anno, e del 50% nell’ultimo mese. Non ci sarebbero, quindi, ancora “le condizioni per far ripartire tutti gli stabilimenti”.