Uno non può pensare bene, amare bene, dormire bene se non ha mangiato bene. Miei cari lettori diciamci la verità, il concetto d’amore per il cibo con cui ho iniziato l’articolo, trova il senso perfetto in quello che sto per scrivere… Le relazione con il cibo sono come le storie d’amore della nostra vita:
Belle: Calde e sensuali, piccanti, dolci e varie
Brutte: fredde e distaccate, scialbe, amare e monotone
Anche per l’alimentazione è così “fin che morte non ci separi”. Sì, perchè senza cibo non abbiamo vita ed in mancanza di cibo sano non si può avere una vita sana.
Molti di noi sono costantemente alla ricerca di piatti ricercati che ci soddisfino meravigliandoci con del cibo ricco di nuovi sapori e profumi. Spesso cerchiamo nel ristorante un qualcosa di speciale e dolce, che sappia donarci piacere ed emozioni per rallegrare il nostro spirito e quello delle persone che vivono un momento di convivialità insieme a noi, in pizzeria, in ristorante e altre occasioni di ritrovo in degustazioni o happy hours.
Spesso i migliori piatti sono quelli che seguono la tradizione di una regione o di una zona specifica, di terra o di mare, dove si sono tramandate e consolidate ricette più o meno semplici ma legate strettamente alle persone e alla storia di chi vi ha vissuto. Ecco quindi che il gusto vero del cibo in cucina è dato dalle materie prime di quel territorio, e dalla tecnica con la quale carni, pesci, verdure e dolci vengono preparati, seguendo ricette affinatesi con il gusto e la fantasia di chi le ha create.
Pensiamo ai veri e tradizionali pumaduori siccati alla calabrese sono quelli «conzati», cioè quelli fatti seccare al sole e poi imbottiti con acciughe sotto sale, basilico, origano selvatico, aglio rosa e peperoncino piccante, conditi con olio extravergine d’oliva e conservati nei classici buccacci in vetro .
Indimenticabili per chiunque li abbia mai assaggiati, i pumaduori siccati alla calabrese hanno un sapore e una fragranza tutta mediterranea in una ricetta tipica dove sua maestà il pomodoro anche da secco conserva, anzi esalta, le sue virtù insieme ai più inebrianti profumi del Sud.
I migliori erano quelli delle nostre mamme e nonne che pazientemente, tra luglio e agosto, stendevano i deliziosi ortaggi al sole del Mediterraneo per farli seccare e poi, alla fine dell’estate, li trasformavano in preziose scorte di cibo per l’inverno che insieme alla giardiniera, alle mulingiani sutt’uogliu e altre bontà simili facevano a lungo bella mostra di sé nella dispensa e a tavola.
I pumaduori siccati alla calabrese si possono preparare anche adesso, perpetuando una tradizione secolare, utilizzando pomodori San Marzano biologici ben maturi ma sodi; in genere i migliori sono quelli raccolti tra luglio e agosto. Si lavano, si asciugano e si tagliano a metà lasciando le due parti attaccate tra loro per circa due centimetri.
Così aperti si sistemano con la parte interna verso l’alto su tavole di legno, si cospargono di sale e si mettono a seccare al sole, avendo cura di girarli spesso, alla sera di portarli al chiuso e ogni tre o quattro giorni di salarli nuovamente. Dopo qualche settimana i pomodori avranno perso tutta l’umidità e saranno pronti per l’uso.
Questa fase naturalmente si può anche saltare acquistando i pomodori secchi già pronti, sono ottimi e si trovano ormai in tutti i supermercati. I pomodori secchi alla calabrese si mangiano con del buon pane casereccio e si prestano a fare sia da aperitivo che da antipasto o contorno, preferibilmente accompagnati da buon vino rosso.
Davanti a tanto gusto e bontà, la prima domanda che ci poniamo quasi tutti, ormai, è se i pomodori secchi sono compatibili con la nostra dieta. In teoria si tratta di un alimento abbastanza calorico, apporta circa 240 Kcal ogni 100 grammi (il numero varia a seconda del grado di disidratazione). Ma, no, non è un dramma.
Dall’altra parte, è infatti improbabile che si mangi un etto intero di pomodori secchi, il loro sapore è così intenso che ne gustiamo poco per volta. Il pomodoro secco, come quasi tutte le verdure disidratate, concentra al suo interno anche una buona quantità di nutrienti: ogni 100 gr, ne contiene 14 di proteine, 12 di fibre, solo 3 di grassi, e la maggior parte sono quasi tutti carboidrati, per cui è un alimento energetico. Fra i minerali, ci sono quasi tutti quelli utili: calcio, ferro, magnesio, fosforo, potassio, sodio, zinco, rame, manganese e selenio.
Quindi, niente paura: ogni tanto i pomodori secchi si possono mangiare senza sensi di colpa.