Damasco, secondo diverse organizzazioni non governative, attive sul terreno siriano, oltre 200mila persone, si parla che almeno la metà dei quali sono bambini, sono state costrette ad abbandonare i campi sovraffollati e tornare nella regione di Idlib, nelle loro case danneggiate dai bombardamenti, con il pericolo di dover affrontare nuove violenze.
Queste migliaia di bambini, insieme alle loro famiglie stanno abbandonando i campi profughi e altri ricoveri di fortuna nel nordovest della Siria a causa della pandemia di coronavirus. In una nota delle ONG, viene posto in evidenza, che le famiglie hanno raccontato di aver dovuto prendere una decisione impossibile: «rimanere nei campi profughi decisamente impreparati ad affrontare la possibile escalation di casi di coronavirus oppure rischiare di tornare alle proprie case distrutte dalle bombe e vicine alla linea di conflitto».
Nelle ultime settimane, la città siriana a sud, recentemente ha subito una nuova escalation di violenze che ha costretto centinaia di queste famiglie a fare i bagagli e a lasciare le proprie abitazioni. È una situazione drammatica, ha raccontato un anziano siriano la cui testimonianza è stata oggetto d’interesse dalle ong. «A causa del coronavirus, non siamo riusciti a lasciare la nostra tenda, siamo rimasti isolati tutto il tempo. Quindi, abbiamo pensato che sarebbe stato meglio tornare a casa nostra, con i miei figli, e isolarci qui», Molte famiglie sono tornate nelle loro case senza avere acqua corrente o elettricità.
In una nota si legge: «I bambini non hanno accesso all’istruzione o all’assistenza sanitaria poiché molte scuole e ospedali sono stati distrutti e la mancanza di elettricità o di internet nella zona impedisce loro di poter seguire delle lezioni a distanza.
Ancora una testimonianza: L’eccessivo affollamento era insopportabile. Per questo sono stato costretto a tornare a casa con i miei figli, che sono molto piccoli. Siamo tornati qui e abbiamo iniziato a mettere a posto». Siria, una nazione ancora tormentata da dispute e giochi di potere, spesso dimenticando che tra l’altro a farne le spese e vivere il dramma di questo lungo ed estenuante conflitto è la stessa popolazione siriana che nonostante tutto, mostra ancora una compostezza, una dignità è un attaccamento alla propria terra.
A cura di Raffaele Fattopace