La Banca Mondiale ha rivisto al rialzo le stime fatte lo scorso aprile su quante persone vivranno in estrema povertà a causa della pandemia di CoViD-19. Gli esperti, pur sottolineando l’impossibilità di avere risposte certe in un momento in cui i dati variano di giorno in giorno, hanno fatto alcune previsioni sulla base di due scenari: uno ottimistico, immaginando che la pandemia si sviluppi come previsto e che le attività economiche riprendano entro qualche mese; uno, pessimistico, immaginando che i contagi aumentino e costringano i paesi a nuove chiusure e a un nuovo stop economico.
DUE SCENARI. Nella migliore delle ipotesi, la Banca Mondiale stima una contrazione della crescita globale di circa il 5% nel 2020, e un aumento di 71 milioni nel numero di persone costrette a vivere in estrema povertà (ovvero con meno di 1,90 dollari al giorno); ipotizzando invece nuove chiusure e il ritorno di misure più restrittive, la crescita globale si contrarrebbe dell’8%, facendo salire le stime dei nuovi poveri estremi a 100 milioni.
«Le proiezioni sulla povertà nel mondo sono caratterizzate da grande incertezza», si legge sull’articolo pubblicato sul blog della Banca Mondiale. «Le stime sono in continuo divenire, e cambiano mano a mano che otteniamo maggiori informazioni e che la pandemia si sviluppa».