E’ salito ad almeno 113 il bilancio dei morti in una miniera di giada nel nord del Myanmar colpita da una frana: lo ha reso noto il servizio dei vigili del fuoco del Paese. “Un totale di 113 corpi è stato trovato finora”, ha scritto il dipartimento sulla propria pagina Facebook.
Un agente di polizia ha detto che le operazioni di soccorso sono state sospese a causa delle forti piogge.
Decine di minatori muoiono ogni anno nelle miniere di giada, altamente redditizie ma scarsamente regolamentate, e in cui sono impiegati migranti a basso reddito per estrarre la gemma molto ambita in Cina. Lo stato di Kachin si trova al confine con la Cina. I minatori cercavano le pietre preziose in terreni montuosi già indeboliti da precedenti scavi.
Le frane sono frequenti nella zona e le vittime provengono spesso da comunità etniche povere. Secondo Watchdog Global Witness nel 2014 il giro d’affari del settore ha raggiunto una trentina di miliardi di euro, denaro che quai mai finisce nelle casse dello stato. Le abbondanti risorse naturali del Myanmar settentrionale – tra cui giada, legname, oro e ambra – contribuiscono a finanziare entrambe le parti di una guerra civile lunga decenni tra ribelli ed esercito.