Walter Ricciardi, docente di Igiene all’Università Cattolica e consigliere scientifico del ministro della Salute, lo dice chiaramente. Non è ancora il momento di abbandonare le mascherine. “Dobbiamo essere bravi ad individuare i focolai e a circoscriverli, ed essere attenti agli arrivi internazionali, impedendo quelli da Paesi con circolazione sostenuta. Adesso le nostre armi sono test, tracciamento e comportamento responsabile – dice l’esperto – E’ ancora presto per dimenticarci di rispettare le misure” che hanno fermato la corsa del virus nel nostro Paese. “Penso si sia fatta un po’ di confusione, anche perché persone competenti nella loro disciplina, ma non in sanità pubblica, hanno dato messaggi che possono essere letti come un ‘liberi tutti'”. Ma è troppo presto ancora per dire ‘liberi tutti'”, avverte l’esperto. “Altrimenti il rischio è che accada quello che è successo in Israele, dove la curva è ripartita grazie ai comportamenti delle persone. O in Catalogna, dove oggi è stato annunciato un nuovo lockdown”. enso che sia importante essere chiari: la situazione è migliorata, ma occorre ancora fare attenzione – sottolinea Ricciardi – cioè rispettare il distanziamento, indossare le mascherine al chiuso e quando non è possibile stare a distanza, e ricordare un’attenta igiene delle mani”. Perché “non ne siamo ancora usciti, il virus è ancora con noi. E se adottiamo comportamenti irresponsabili in questa fase, rischiamo di ripiombare nella crisi. Va bene preoccuparsi di quello che potrà accadere a ottobre, ma pensiamo anche a quello che possiamo fare oggi per evitare il rischio di un ritorno del virus e di nuovi lockdown”.
L’utilità dei dispositivi di protezione è fuori discussione. In modo semplice ed efficace uno scienziato americano, il professor Richard Davis, direttore del laboratorio di microbiologia clinica al Providence Sacred Heart Medical Center in Spokane, nello stato di Washington, lo ha documentato visivamente su Twitter e il suo test ha ottenuto una valanga di retweet. La combinazione di mascherina e distanziamento fisico, (con l’aggiunta dell’igiene delle mani) è molto, molto efficace: è bene ricordare che nei luoghi chiusi, quando non è possibile rispettare il distanziamento sociale, mascherine e igiene delle mani sono basilari. Sono un segno di rispetto nei confronti degli altri e di se stessi. Molti italiani non hanno più paura del coronavirus. Abbassare la guardia comporta però dei rischi. La comparsa di focolai, che vengono rapidamente contenuti, sta ad indicare che c’è una continua circolazione virale, per cui bisogna mantenere comportamenti adeguati, portare mascherine in luoghi pubblici e mantenere distanziamento sociale.
Bergamo è stata una delle città più colpite. E da Bergamo arriva un invito a mantenere alta l’attenzione: “Siamo in una fase di decremento importate dell’epidemia di Covid-19, i nuovi casi continuano a ridursi, come i ricoveri in generale e in terapia intensiva, mentre aumentano i guariti e i tamponi negativi. Mi permetto però, da epidemiologo di sanità pubblica, di ricordare quanto sia importante continuare a mantenere un atteggiamento di buonsenso, usare le mascherine, non indulgere in assembramenti che sono momenti a rischio contagio” ha detto pochi giorni fa Alberto Zucchi, responsabile del servizio epidemiologico dell’Ats di Bergamo, nel corso di una diretta su ‘Lombardia Notizie’ focalizzata sulle polmoniti nella provincia di Bergamo. “Dal punto di vista statistico-epidemiologico la curva sta fortunatamente scendendo a livelli di sicurezza – afferma Zucchi – ma le precauzioni restano doverose, e va benissimo il prolungamento, fino al 15 luglio, dell’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto. E’ ovvio che la gente, anche da punto di vista psicologico, è stanca e ha subito molto il lockdown, ma teniamo duro ancora un po’ perché siamo finalmente in dirittura d’arrivo”.