I segnali per Barcellona sono tutt’altro che incoraggianti. Il Napoli cade a Parma, incassa la seconda sconfitta del post lockdown (l’altra con l’Atalanta) e vede allontanarsi in classifica Milan e Roma. Gattuso non può essere contento dell’intepretazione della partita, non basta solo il controllo del gioco per portare a casa punti: serve più determinazione e più cattiveria, soprattutto in fase offensiva. Ci vorranno più ingredienti in campo per sognare l’impresa in Champions al Camp Nou. Tre rigori fischiati dall’arbitro Giua hanno deciso la sfida del Tardini: prima Caprari, poi Insigne e Kulusevski.
E’ stata una partita giocata a ritmi non esaltanti, con il Napoli che ha fatto tanto possesso palla ma non ha mai dato la sensazione di poter affondare i colpi a proprio piacimento. Si è difeso con ordine, invece, il Parma, bravo a chiudere e a ripartire con grande pericolosità e rapide verticalizzazioni. Gattuso ha alternato da prima punta nella prima parte Lozano e Politano, il messicano ha senza dubbi mostrato più attitudine a partire da esterno. Proprio Politano ha avuto la prima chance, ma non è stato incisivo così come Fabian Ruiz poco dopo. La prima fiammata del Parma è stata attivata da uno sciagurato retropassaggio di Allan, ma né Karamoh né Siligardi sono riusciti a superare Meret. Ha provato anche la soluzione da fuori il Napoli con Di Lorenzo, ma nel finale del primo tempo è andato sotto: contatto Mario Rui-Grassi e rigore. Caprari non ha sbagliato e ha fatto esultare D’Aversa.
Gattuso ha masticato amaro, ma a inizio ripresa ha trovato il pari su un altro rigore, stavolta visto dal Var e non dall’arbitro (braccio di Grassi su tiro di Fabian Ruiz). Da dischetto capitan Insigne ha spiazzato l’amico Sepe. La consueta girandola di cambi (Kulusevski, Barillà, Inglese, Gervinho e Iacoponi da un lato, Callejon, Elmas, Zielinski, Lobotka e Younes dall’altro) ha regalato un finale soprattutto di marca azzurra con il Parma schiacciato nella sua area. Ci hanno provato senza precisione Insigne, Fabian Ruiz, Lozano, Callejon e Di Lorenzo, ma poi è arrivata la beffa per Gattuso con il terzo rigore della serata, per un contatto Kulusevski–Koulibaly. Dal dischetto il futuro talento della Juve non ha sbagliato e ha regalato a D’Aversa i punti decisivi per l’aritmetica salvezza. Per Gattuso una serata da dimenticare.