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Coronavirus: aumentano i casi in Cina. Chiuse alcune zone del Vietnam

In Cina nelle ultime 24 ore sono stati riportati 61 nuovi casi di coronavirus, 57 dei quali trasmessi localmente. E’ il peggior dato da quattro mesi e mezzo a questa parte,  dai 75 contagi segnalati il 6 marzo scorso. Lo riferisce la Commissione sanitaria nazionale spiegando che la provincia occidentale di Xinjiang, dove all’inizio di luglio era stato segnalato un focolaio, ha confermato 41 positivi nel capoluogo Urumqi. Nel nordest della Cina, nelle province di Liaoning e Jilin, sono stati segnalati rispettivamente 14 e due casi. Nessun nuovo caso, invece, a Hubei, da dove è partita la pandemia. Il timore, se il numero dei casi crescerà nei prossimi giorni, è che possa essere l’inizio di una terza ondata di contagi, riporta NapoliToday.

In Vietnam le autorità hanno deciso di chiudere la città costiera di Da Nang e di evacuare circa 80mila persone, quasi tutti cittadini vietnamiti in vacanza nella nota località turistica, dopo che sono stati registrati quattro nuovi casi di coronavirus trasmessi localmente. L’ultimo caso di contagio nel Paese risaliva allo scorso aprile. Le operazioni di evacuazione dureranno almeno quattro giorni: il governo ha predisposto circa 100 voli al giorno da Da Nang verso 11 città del Paese. Il Paese non ha registrato vittime Covid.

Le autorità di Hong Kong hanno imposto l’obbligo a tutti i cittadini di indossare le mascherine in pubblico nel tentativo di cotrastare il contagio del coronavirus. “La situazione epidemica è straordinariamente grave a Hong Kong”, ha dichiarato ai gironalisti il vice responsabile dell’esecutivo, Matthew Cheung, preannunciando una serie di misure restrittive nella città-stato. Tra queste, il divieto di assembramento di più di due persone e la possibilità per i ristoratori locali di effettuare solo vendita da asporto. Le nuove limitazioni serviranno a ridurre al minimo i rischi di una eventuale vera “terza ondata” di contagi.

Nel mondo sono quasi 650mila (648.966) i decessi da coronavirus, con 16.264.048 casi accertati di contagio. E’ l’ultimo bilancio tracciato dalla Johns Hopkins University, che dall’inizio della pandemia tiene un conteggio costantemente aggiornato delle infezioni e delle vittime del Covid-19. Il Paese più colpito sono sempre gli Stati Uniti, con 4.234.140 casi positivi e 146.935 decessi, seguiti dal Brasile, con 2.419.091 contagi e 87.004 morti.

L’America Latina e i Caraibi sono da ieri la regione al mondo più colpita dalla pandemia di coronavirus, con un numero di contagi pari a 4.340.214, secondo un bilancio fornito dall’Afp sulla base dei dati ufficiali dei singoli Paesi e dell’Organizzazione mondiale della Sanità. E’ la prima volta che il numero di infezioni in questa area del mondo supera quello dell’America del Nord, che conta 4.330.989 contagi, essenzialmente negli Stati Uniti, che restano il Paese più colpito di tutto il pianeta. Lo Stato latino-americano più colpito dal coronavirus è il Brasile, che ha recensito ieri oltre 25.000 nuovi casi, per un totale di 2,4 milioni e oltre 87.000 morti.

 

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