La vox populi da tempo, sui social e in tv,si prodiga di buoni consigli, dopo aver dato cattivo esempio. E nei rassegnati clichè italici da quarant’anni c’è il tema di tagliare il numero dei parlamentari e senatori. Le 2 Camere non pesano di meno con meno eletti. Si tratta di un obiettivo della Sinistra consolidato nel tempo. Ben quattro Bicamerali lo avevano raccomandato dal 1983, ci avevano provato, con lavoro e studio, salvo poi a tirarsi indietro nel momento di decidere, di fare sul serio. Per i politici, si sa, tra il dire e il fare c’è di mezzo sia il mare che il coraggio. Il punto è la qualità di chi viene scelto per andare a Roma, non la quantità. Tante le ragioni del SI al referendum del 20 e 21 settembre. Le ipocrisie dei partiti che votano Si in Parlamento e poi diventano silenziosi con i cittadini fanno trionfare il Paese dei bronci e del pessimismo. Come gli smemorati che lodavano ieri la portata della riduzione del numero dei legislatori disegnata da Renzi ed oggi gridano allo stravolgimento della Carta. Certo ci aveva provato qualche anno fa Matteo Renzi, ma anche lì la vox populi, il populismo politico, il concetto di nemicità e giustifiche pretestuose gli bloccarono le riforme. Questa volta il Parlamento e il Senato hanno approvato all’unanimità il taglio. Non fatevi imbrogliare!
Le Assemblee troppo grandi non funzionano bene, i singoli si sentono insignificanti nelle scelte. Nella passata legislatura il 40% dei deputati e il 30% dei senatori ha disertato più di un terzo delle votazioni. L’attività legislativa si è concretizzata su poco più del 10% dei parlamentari. il Senato americano ha 100 membri per un Paese che conta otto volte la nostra popolazione!
I cittadini, ci dicono, se diminuiscono i loro rappresentanti, non contano. E’ una obiezione senza senso. Il problema è nelle liste bloccate, una barbarie umiliante che non permette a noi cittadini di contare. I Consigli regionali hanno diminuito da anni i propri membri e non c’è stata nessuna deriva antidemocratica.Senza dimenticare i risparmi notevoli in termini economici se passa la riforma.
Ridurre il numero dei parlamentari è quindi fondamentale,anche per responsabilizzare di più gli stessi cittadini.
Attenzione ai voltagabbana, agli smemorati, tra politici,opinionisti,giuristi,su chi oggi filosofeggia sui “rischi della democrazia”,ma appena quattro anni fa sosteneva il progetto di revisione costituzionale di Renzi. Noi non ci sfiliamo. Coerentemente SI.