Dispiace dirlo ma il governo perde vistosamente colpi. Con il passare dei mesi appare meno virtuosa anche la gestione della fase piu’ acuta dell’epidemia. Forse sarebbe stata necessaria una articolazione per territori.
Con meno compressione dell’intera popolazione. Cosa che si e’ rovesciata ora in una sorta di psicologico liberi tutti che sta agevolando la ripresa del contagio. E articolare avrebbe avuto minore impatto sull’economia.
Vero che cio’ avrebbe determinato una situazione economica diseguale.
Ma che poteva essere compensata, laddove era stata piu’ necessaria la serrata, da sostegni e incentivi mirati con un uso piu’ produttivo ed efficace delle risorse impiegate.
Tutto questo il Paese lo avverte e cio’ sottrae al governo quote di autorevolezza.
Proprio in un momento in cui di autorevolezza c’e’ disperato bisogno per affrontare al meglio la fase della ripresa.
Il guaio e’ che le alternative alla coalizione traballante che regge il governo non ci sono.
Se non le destre, quella neofascista e quella neo leghista.
Sembrano ancora forti ma intanto per fortuna sono state fermate.
Ma se chi governa non si dà una visione e una prospettiva le destre prima o poi passeranno.
Il PD bolle di contraddizioni e il peso dell’alleanza con il M5s comincia a farsi sentire.
Si avvicina la data del voto dì settembre.
Il referendum sul taglio dei parlamentari e’un pasticcio.
Non era tanto il numero ma le funzioni e le procedure che bisognava modificare.
E invece si e’ solo dato in pasto al populismo antiparlamentare dei Grillini un pezzo dì Costituzione.
Intanto, malgrado stia crescendo la consapevolezza di dire no a questa riforma pasticcio, e’ più che probabile che una maggioranza di elettori la confermi.
La gente, ubriacata da anni dì antipolitica, e’ difficile resista alla tentazione dì dare ancora un colpo.
Del resto nessuno gli spiega che così si mette sempre di piu’ in ginocchio la buona politica e la democrazia.
E si da piu’ forza ai potentati economico – finanziari e alla demagogia.
Le sinistre, PD ma anche Leu, piu’ che orientare preferiscono assecondare.
E lasciano il Paese in balia delle pulsioni antiparlamentari di Grillo e Dì Maio
Dice Bettini per salvare il governo, ma a quale prezzo ?
Se a questo aggiungiamo l’esito delle regionali c’e’ da temere.
L’unico risultato blindato sembra essere De Luca in Campania.
Che PD e alleati volevano superficialmente far fuori e poi sono stati obbligati a subire.
Si tiene forse in Toscana. Le altre sono in bilico.
Se si perde anche la Puglia sara’ un terremoto.
Dopo il voto, con l’epidemia che risorge e con la grave crisi sociale e dell’economia, le contraddizioni tra PD e 5s potrebbero diventare insanabili.
E senza che si sia immaginato con audacia e lungimiranza una qualche alternativa.
Sulla scuola e’ il caos, i soldi dell’Europa per ora esistono solo sulla carta, il sud resta mortificato nonostante le interviste e le rassicurazioni a raffica dell’inconcludente Provenzano. Per non dire della giustizia.
E le tante vertenze del lavoro restano insolute con migliaia dì lavoratrici e lavoratori ormai disperati.
Questo mi pare il quadro
Il resto immaginatelo voi.
Nessuno ha la bacchetta magica ma certo così non si regge.
Purtroppo solo dì tattica si muore.