Si è aperta stamani nelle sale espositive del Castel dell’Ovo la prima personale a Napoli dell’artista toscana Franca Pisani dal titolo Nel Sogno. Omaggio a Matilde Serao, a cura di Marina Guida e con il sostegno di Marzia Spatafora.
Pensato appositamente per questa occasione, il progetto installativo è promosso dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli nell’ambito della manifestazione “Estate a Napoli 2020” e si compone di una ventina di opere di grande e medio formato, compresa una scultura.
A distanza di pochi mesi dall’antologica di inizio anno nel Carcere Borbonico di Avellino, Franca Pisani torna di nuovo a esporre le sue opere in Campania con una mostra che ancora una volta attinge idealmente all’universo femminile. «Arte è sostantivo femminile» – ripete spesso l’artista – e infatti dopo i ritratti di “donnArchitettura” del 2014 e i dipinti di “Desdemona” del 2015 incentrati sul tema della violenza contro le donne, Franca Pisani questa volta rivolge una dedica speciale a Matilde Serao (Patrasso 1856 – Napoli 1927), scrittrice prolifica e giornalista, condirettrice de il Mattino (insieme al marito Eduardo Scarfoglio) e in seguito fondatrice (prima donna al mondo) di un giornale, il Giorno, sempre a Napoli.
Ma più che alla Serao giornalista, nella mostra Franca Pisani si fa riferimento alla Serao scrittrice: «Le mie opere sono dedicate alla scrittura e al mondo immaginario di Matilde Serao, raccolgono le novelle, i romanzi, i personaggi le date, un racconto visivo di un’epoca e di Napoli».
Franca Pisani è artista di caratura internazionale: inizia la sua parabola artistica negli anni ’70 e in seguito, tra l’altro, espone a Parigi, New York e Chicago, Berlino, Montecarlo, Nizza, Madrid, Vienna, per ben tre volte alla Biennale d’arte di Venezia (2009, 2011 e 2017) e nel 2014 alle Reali Poste degli Uffizi, a Firenze.
La mostra – che propone grandi “teleri” in lino cotto, opere pittoriche di minore formato e una scultura – testimonia un nuovo capitolo dell’approfondito lavoro di studio di Franca Pisani sui materiali e sulla memoria di alcuni elementi primordiali della storia dell’umanità, che da sempre costituisce uno dei temi portati del lavoro dell’artista.
Una dedica speciale
La mostra, che mutua il titolo Nel Sogno dall’omonimo romanzo di Matilde Serao pubblicato nel 1897, è dedicata alla scrittrice e giornalista, e non a caso le opere pittoriche rappresentano paesaggi astratti, nature morte, suggestioni poetiche di Matilde Serao che ha consegnato alla città di Napoli delle pagine memorabili nelle quali descriveva il «Ventre di Napoli».
Così l’artista rielabora le visioni poetiche che furono della scrittrice e le dedica questo progetto espositivo composto da opere che riprendono titoli degli scritti di Matilde Serao: Pagina azzurra, Evviva la vita, Nel sogno, Parla una donna, Un taccuino inedito, Voci delle cose, Opale.
Seguendo il famoso detto ut pictura poesis, ossia la poesia che è pittura parlante e la pittura che è poesia muta, come asserì poi anche Leonardo, Franca Pisani persegue ed intercetta la poetica della Serao intessuta di silenzio, della persistenza della memoria, delle cose quotidiane, dei luoghi dell’infanzia e del bisogno d’amore, li traspone nei dipinti ed imbastisce un racconto di sé e delle visioni della scrittrice napoletana, non come semplice autobiografia bensì come ricerca interiore ed espansione del proprio vissuto agli altri che vi si ritrovano poiché riaffiorano verità universali. Gli allestimenti progettati, e pensati ad hoc per questa occasione espositiva creeranno un’ambientazione perfetta per esaltare la sobrietà e la potenza del segno dell’arte della pittrice toscana in omaggio alla grande scrittrice napoletana.
Cenni biografici di Franca Pisani
Franca Pisani nasce a Grosseto nel 1956 da una famiglia di artiste: la nonna Margherita era disegnatrice di ricami per la regina Elena nella tenuta di San Rossore, in Toscana, mentre la mamma Lia è tuttora pittrice.
A nove anni frequenta lo studio dello scultore e pittore Alessio Sozzi. Dopo la maturità artistica si trasferisce a Bologna per approfondire gli studi d’arte alla facoltà di lettere D.A.M.S., diretta da Umberto Eco. Conosce e frequenta Ketty La Rocca, artista inserita nel panorama delle avanguardie artistiche internazionali, che la mette in contatto con Eugenio Miccini, fondatore del Movimento “Poesia Visiva”. Questi porta nei musei e nelle università di tutto il mondo la creazione di Franca Pisani del 1976 Album Operozio.
Nel 1977 è invitata all’inaugurazione del Centre Pompidou di Parigi dal direttore Pontus Hulten, all’interno del programma su larga scala di scambio artistico culturale, come esporre negli spazi del museo il Salotto di Geltrude Stein, film, poster, performance e Poesia Visiva cioè Album Operozio.
Da quel momento prenderà il via un lungo percorso di esposizioni, tuttora in continua evoluzione, sulla spinta dell’urgenza di sperimentare il suo coerente indirizzo concettuale.
Franca Pisani così espone nella Biblioteca Hertziana di Monaco di Baviera (1977), all’Università di Chicago (1999), a New York (2000), a Nizza (2003), alla Galleria Maretti Arte di Montecarlo, a Nimes (2005), nel Museo Marino Marini (2008), al Museo Reina Sofia di Madrid (2009), due volte alla Biennale di Venezia (2009 e 2011), nel Museo Hamburger Bahnhof di Berlino (2013), nella mostra “Dietrofront” alle Reali Poste degli Uffizi (2014), nella mostra “Archeofuturo” nel Museo d’Arte Contemporanea di Palazzo Collicola a Spoleto (2014), partecipa a “Settantotto Ritratti” in pergamena per il libro donnArchitettura (2014), dona il proprio Autoritratto alla Galleria degli Uffizi che entra a far parte della relativa, unica collezione (2015), partecipa all’Expo Milano nel padiglione della Toscana e nel padiglione del Principato di Monaco (2015), espone alla mostra “Desdemona” nel Palazzo di Giustizia di Firenze (2015).
Nel 2016 espone nello spazio culturale Marzia Spatafora di Brescia con la mostra “P.I.S.A.N.I.” e, nello stesso anno, decide di trasferirsi e di lavorare a Pietrasanta, in Versilia.
Nel 2017 espone alla Mostra dell’Istituto Italiano di Cultura a Vienna, alla personale nella Palazzina storica di Peschiera del Garda e partecipa per la terza volta alla Biennale d’arte di Venezia nella mostra “Viva Arte Viva” nel Padiglione della Repubblica di Siria, nella mostra-omaggio a Palmira; quindi alla fine di settembre inaugura la sua prima personale al MACRO Testaccio di Roma, dal titolo “Codice archeologico – Il recupero della bellezza”.
Nel gennaio del 2018, in occasione della “Giornata della memoria”, Franca Pisani dona all’Università di Padova un dittico dipinto su tela di Lione in cui inserisce un messaggio in più lingue (ebraico, italiano e inglese) – la frase Shoah, memoria collettiva – per ribadire la forza del ricordo; nel maggio dello stesso anno il dittico è collocato nell’Auditorium dell’Orto botanico della città veneta, il più antico d’Italia.
Nel 2019, da aprile a ottobre nell’ambito della mostra “Succisa virescit”, è autrice di due istallazioni collocate all’interno dell’area museale dell’Abbazia di Montecassino (FR), in occasione del 75° anniversario del bombardamento che la distrusse pressoché totalmente.
Nel mese di gennaio del 2020 è protagonista di “Una vita”, mostra antologica allestita nel Complesso Monumentale del Carcere Borbonico di Avellino, con opere in seta di Lione dedicate a Sandro Botticelli.