«Non ho mai subito la seduzione del potere, ma quando mi è stato offerto l’assessorato ho accettato subito la sfida. Con entusiasmo ma anche con paura: amministrare è faticoso, trasformare le idee in cose concrete è difficile.In questi anni ho imparato che, con l’impegno e la fatica, tutto si può fare, si possono raggiungere grandi risultati. Ma soprattutto ho scoperto che la Cosa Pubblica è ciò che di più bello esista perché con la politica si può mettere ordine, far funzionare quello che non va e cambiare, in meglio, la vita delle persone. Per la scuola ho lavorato con l’obiettivo di creare una comunità con insegnanti e dirigenti, certo, ma anche con tante istituzioni attive sul territorio. Per le Politiche Sociali c’è ancora tanto da fare, ma stiamo costruendo un sistema di welfare che possa trasformarsi in servizi per i cittadini. Dare sempre il massimo, indipendentemente dall’esito finale, è il mio motto. Come donna conosco il peso della doppia presenza – lavorare il doppio per reggere la competizione con gli uomini – ma lo porto con disinvoltura sui tacchi alti ai quali non rinuncio mai. Non lavoro con stress ma con sorrisi ed empatia. »
Lucia Fortini, Assessore regionale con deleghe ad Istruzione, Politiche giovanili e Politiche sociali , ha così riassunto il termine del suo incarico affidatole dal Presidente De Luca e tutti ben sappiamo che è questo il momento propizio per tirare le somme del lavoro svolto fin qui.
Ma non solo, è anche l’occasione giusta per conoscere i suoi obbiettivi e i punti cardine del suo programma, dato che la Dott.ssa Fortini ha deciso di candidarsi al Consiglio regionale con la lista civica “De Luca Presidente”.
Assessore Fortini, al termine del suo mandato, quali sono gli obiettivi raggiunti dall’assessorato all’Istruzione?
«Per quanto riguarda la Scuola c’è il programma “ScuolaViva”, a cui sono particolarmente legata perché siamo riusciti ad aprire 450 scuole il pomeriggio e a raggiungere migliaia di giovani.
Mi ha emozionato pensare che questa sia stata una vera opportunità per ragazzi e bambini, perché spesso ci sono una serie di attività costose che rappresentano un grande muro da valicare per le famiglie. Poi c’è stato il programma c’è “Scuola di comunità” che ha messo in contatto il terzo settore con le scuole, oppure il programma “Promossi” che ha permesso a tanti studenti di fare viaggi internazionali. Voglio ricordare anche che ormai siamo al quarto anno del trasporto pubblico pagato agli studenti, abbiamo cercato di trasferire un’idea: se vuoi dare possibilità ad un giovane, devi investire nella sua conoscenza.
Il principale obiettivo raggiunto è aver creato una vera e propria “comunità scolastica”; i docenti e i dirigenti sanno che non sono soli. Attraverso dei gruppi whatsapp riesco a restare in contatto con tantissimi presidi della regione, è un modo per creare un ponte e respirare l’umore degli addetti ai lavori».
Cosa può dirci, invece, delle Politiche giovanili?
«Con il bando, “Benessere Giovani”, abbiamo dato delle opportunità a dei ragazzi, finanziando alcuni dei loro progetti, come i forum regionali. Le Politiche giovanili hanno una criticità dal mio punto di vista: non è una delega “pesante” dal punto di vista economico. Se tu pensi ai giovani la prima criticità a cui pensi è il lavoro, ma quest’ultima è una delega a sé stante, a mio parere le Politiche giovanili vanno affiancate a deleghe più importanti che vadano ad incidere davvero sulla vita dei giovani».
Le scuole inizieranno solo dopo le elezioni, pare il 24 settembre grazie al lavoro di molti dirigenti che hanno lavorato in questi mesi. Assessore, vista la situazione e la preoccupazione dei tanti genitori. Si può ritornare in piena sicurezza nelle aule?? Ci sono i presupposti per poterlo fare??
«Il personale scolastico della Campania ha dimostrato un grande senso civico. Oltre il 60% ha risposto all’appello della Regione Campania per il piano “Scuola Sicura” garantendo la sicurezza di tornare tra i banchi di scuola con tutte le sicurezze prese dal caso. La task force ha lavorato alla messa a punto di un protocollo di sicurezza, specifico per la Campania, che regoli le procedure da seguire all’interno della scuola nel caso in cui durante l’anno scolastico dovessero verificarsi casi sintomatici. “E’ importante – chiarisce l’assessore – che il personale sappia come deve comportarsi, come e quali soccorsi chiamare, quali locali della scuola utilizzare. Ci prepariamo alla ripresa dell’anno scolastico non nascondendoci che alcune criticità saranno inevitabili. Abbiamo approvato e inviato al Miur il documento con le nostre proposte: alunni in banchi singoli con uno spazio di due metri quadrati ciascuno e cattedra del docente a due metri di distanza dai banchi”. Queste misure consentirebbero di limitare l’uso della mascherina. Docenti e studenti, infatti, dovranno sempre indossarla negli spostamenti ma non durante le ore di lezione. Inoltre,il Miur ha eseguito una serie di simulazioni, i cui risultati mostrano come l’80% dell’edilizia scolastica campana consenta di realizzare queste misure di distanziamento. Mai come quest’anno, che ha così profondamente ferito il mondo della scuola, il ritorno tra i banchi deve essere un momento solenne. L’istruzione è un diritto e dunque lo Stato ha il dovere di tutelarlo e di garantirne sempre l’esercizio.»