Ciambriello: le ragioni del sì contro i crociati dello status quo

Sommessamente faccio qualche considerazione sul prossimo Referendum, del prossimo 20 e 21 settembre. Se vincono i Crociati del No, nulla verrà più cambiato. Se vince il SI c’è almeno la speranza che,il cammino delle riforme avvia un passo, anche attraverso la qualità dei rappresentanti e la riforma elettorale, per una proficua  partecipazione democratica alla scelta dei parlamentari.

Le 2 Camere non pesano di meno con meno eletti. Si tratta di un obiettivo della Sinistra consolidato nel tempo. Ben quattro Bicamerali lo avevano raccomandato dal 1983, ci avevano provato, con lavoro e studio, salvo poi a tirarsi indietro nel momento di decidere, di fare sul serio. Per i politici, si sa, tra il dire e il fare c’è di mezzo sia il mare che il coraggio. Il punto è la qualità di chi viene scelto per andare a Roma, non la quantità. Tante le ragioni del SI al referendum del 20 e 21 settembre.

Le ipocrisie dei partiti che votano Si in Parlamento e poi diventano silenziosi con i cittadini fanno trionfare il Paese dei bronci e del pessimismo. Come gli smemorati che lodavano ieri la portata della riduzione del numero dei legislatori disegnata da Renzi ed oggi gridano allo stravolgimento della Carta. Il populismo politico, il concetto di nemicità e giustifiche pretestuose gli bloccarono le riforme. Questa volta  il Parlamento e il Senato hanno approvato all’unanimità il taglio. Non fatevi imbrogliare!

Le Assemblee troppo grandi non funzionano bene, i singoli si sentono insignificanti nelle scelte. Nella passata legislatura il 40% dei deputati e il 30% dei senatori ha disertato più di un terzo delle votazioni. L’attività legislativa si è concretizzata su poco più del 10% dei parlamentari.

I cittadini, ci dicono, se diminuiscono i loro rappresentanti, non contano. E’ una obiezione senza senso. Il problema è nelle liste bloccate, una barbarie umiliante che non permette a noi cittadini di contare. I Consigli regionali hanno diminuito da anni i propri membri e non c’è stata nessuna deriva antidemocratica.

Senza dimenticare i risparmi notevoli in termini economici se passa la riforma.

Si fanno giochetti a discapito della Costituzione che non prevede nè numeri di parlamentari nè riforme di sistema. I nuovi crociati del NO hanno dimenticato che la Costituzione nacque senza assegnare i seggi nè alla Camera,nè al Senato. Il neopopulismo savianeo ha dato vigore ed entusiasmo, nel mirino c’è sempre il riformismo!!!

Ridurre il numero dei parlamentari è quindi fondamentale,anche per responsabilizzare di più gli stessi cittadini.

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