Oltre la metà dei dipartimenti francesi è ormai dichiarato in “zona rossa” per allerta coronavirus. In particolare, 50 dipartimenti corrispondenti alla maggioranza del territorio nazionale sono stati dichiarati in “zona di circolazione attiva del virus”. Una classificazione che permette, tra l’altro, ai prefetti di adottare misure supplementari per bloccare l’avanzata del nemico invisibile.
Impennata dei contagi in Belgio (+62%) – Tra l’11 e il 17 settembre scorsi in Belgio i nuovi contagi sono stati mediamente ogni giorno 1.196, il 62% in più rispetto alla settimana precedente. Nella sola giornata di lunedì 14 i nuovi casi sono stati 1.717, una cifra che rappresenta un nuovo record. Lo ha reso noto l’istituto per la salute pubblica Sciensano. “Il numero dei contagi è due volte più alto di quello registrato nella seconda metà del mesi di agosto”, ha indicato un portavoce di Sciensano nel corso di una conferenza stampa. Particolarmente colpiti i giovanni nella fascia di età tra i 10 e i 19 anni.
Gb rischia 50.000 casi, 200 morti al giorno – Il Regno Unito potrebbe tornare a ottobre a un livello di 50.000 contagi da coronavirus al giorno (contro i 3900 di ieri) e di 200 morti quotidiani se il rimbalzo dei casi non verrà fermato ora. Lo hanno detto in un briefing i professori Patrick Vallance e Chris Whitty, consiglieri del governo di Boris Johnson, indicando la necessità di restrizioni sui contatti sociali in tutte le aree del Paese dove l’indice d’infezione Rt sia di nuovo superiore alla soglia 1. Vallance ha pure additato gli esempi di Francia e Spagna, dove i contagi – più numerosi rispetto al Regno – sono riaumentati fra i ventenni per poi estendersi ad altre fasce di età e portare anche ad una graduale ripresa dei decessi.
Entrambi gli specialisti hanno tenuto a rilanciare un messaggio d’allarme rivolto direttamente alla popolazione, parlando della pandemia come di un’emergenza non risolta e di “un problema che deve coinvolgere tutti”. Il tasso dei contagi è tornato ad essere “significativamente elevato” in alcune zone del Regno Unito, ha ammonito Whitty, chief medical officer dell’Inghilterra, invitando il Paese a essere pronto a progressive nuove restrizioni sociali mirate. Secondo Whitty, il numero dei morti giornalieri è ancora “relativamente basso”, ma potrebbe risalire rapidamente a quota 200 se “la spirale dei contagi rimanesse incontrastata”. Non solo: il consigliere medico numero uno del governo Johnson ha pure ammonito i britannici a “prepararsi a un inverno duro”, sottolineando che l’elemento stagionale “è contro di noi”. “Andiamo incontro – ha spiegato – a stagioni come il tardo autunno e l’inverno che avvantaggiano i virus respiratori, incluso probabilmente quello del Covid oltre a quelli delle influenze” generiche. Uno scenario destinato a rappresentare “un problema collettivo nei prossimi sei mesi, sebbene non a tempo indefinito”, ha proseguito indicando l’andamento della situazione in Francia e Spagna come un segnale preoccupante. Whitty ha infine ricordato come “i tassi di mortalità da Covid-19 siano notevolmente maggiori rispetto a quelli dell’influenza stagionale, che uccide in media 7000 persone (nel Regno), 20.000 negli anni peggiori”; e che il coronavirus si è già dimostrato “più virulento di qualsiasi influenza”.
L’uso della mascherina obbligatorio anche all’aperto, in alcuni luoghi del centro storico, e severe limitazioni al contatto (non potranno incontrarsi più di 5 persone): Monaco di Baviera stringe la morsa delle regole anti-Covid. Alla luce dell’aumento dei contagi nel capoluogo del Land del sud della Germania – nel weekend ha superato la soglia limite, registrando 55,6 nuovi casi per 100 mila abitanti in 7 giorni – l’amministrazione ha annunciato le nuove misure, in vigore da giovedì prossimo.