Ciriaco De Mita è intervenuto alla chiusura della Festa dell’Unita dei Giovani Democratici della Campania. La manifestazione, ospitata nel chiostro di Santa Chiara, nel pieno centro storico di Napoli, ha avuto una serie di dialoghi su argomenti d’attualità, politiche giovanili, problematiche della città di Napoli e tant’altro. All’evento, organizzato dai “giovani politici del futuro”, sono intervenuti moltissimi esponenti della sinistra italiana, dalle nuove generazioni come Pina Picierno e Francesco Nicodemo, fino alla vecchia guardia come Pierluigi Bersani. Ciriaco De Mita, che attualmente ricopre la carica di Sindaco di Nusca, suo paese di nascita, è stato uno degli ospiti d’onore. Personaggio di spicco nella storia della politica italiana, ha rivestito tante cariche, soprattutto alla guida della DC, a tal punto da essere stato definito “il padrino della DC”. Dopo una carriera così ricca d’incarichi, De Mita ha scelto intraprendere la nuova esperienza di sindaco. Ospite della Festa dei Giovani Democratici, è arrivato nel chiostro sotto il braccio di sua figlia Antonia, che è sempre al suo fianco negli appuntamenti pubblici. Al momento dell’ingresso si è intravisto un curioso duetto tra il professore Samuele Ciambriello e Ciriaco de Mita, che presentando l’amico alla figlia ha detto: «Lui è stato il primo monaco della sinistra di base in Italia». L’ex segretario DC ha mostrato la bellezza della chiesa alla figlia e, le ha raccontato di quando dedicava a sua madre la canzone “Munasterio e’ Santa Chiara”. All’entrata è subito rimasto, piacevolmente sorpreso, dal vedere nel cortile di una chiesa tante bandiere del Partito Democratico e dei Giovani Democratici, immagini, sicuramente, non ravvisabili tutti i giorni. Poi si è soffermato a parlare di quanto sia importante la conoscenza del passato per fare politica. «Io guardo al passato, perché chi non conosce la storia, non può costruire il futuro, per guardare lontano bisogna sapere da dove si parte», queste le sue parole. In vista delle future politiche regionali, ha commentato la particolare situazione dello scenario odierno, senza sbilanciarsi troppo sui prossimi candidati, ecco alcune sue considerazioni.
Come si augura che possano andare le elezioni regionali dell’anno prossimo, visto l’attuale quadro difficile?
«Non lo so, non sono dentro l’esistente, non perché sia vecchio, io vedo lontano, ragiono con me stesso, mi sono candidato per questo, tentare su un pezzo di territorio un’esperienza politica che abbia una motivazione culturale e un orizzonte da raggiungere».
Da nuovo sindaco, che consigli si sente di dare al sindaco di Napoli, Luigi De Magistris?
«Ho poco da dire sul sindaco di Napoli, qualche giorno fa, però, ho ascoltato una cosa orribile, cioè che De Magistris pensa all’area metropolitana come grande comune e vuole candidarsi per governarla, è assurdo pensare alla grande area metropolitana quando il territorio cittadino ha innumerevoli difficoltà da affrontare e c’è un evidente problema d’amministrazione, deve pensare prima al bene della sua città».
C’è la possibilità che Pina Picierno si candidi alle prossime regionali come governatore, che consigli si sente di darle?
«Non ho niente da dire sulle future candidature, comunque non mi sento di darle nessun consiglio e non ho commenti da fare a riguardo».
Come vede una possibile ricandidatura di Caldoro per il Centro Destra?
«Non mi occupo di problemi regionali pertanto non ho considerazioni da fare sull’argomento».
Da sindaco, però, si renderà conto delle esigenze dei Comuni rispetto ai governi regionali?
«Io ho appena iniziato a fare il sindaco, lasciatemi il tempo di operare sul territorio e comprendere quali siano le reali dinamiche. Quando nella DC ci fu un periodo difficile, Tambroni iniziò un percorso che era discutibile, a un suo amico che gli chiese che vedeva, lui rispose lontano, ma non diceva cosa e come lui, anch’io guardo lontano».