Più volte ho avuto modo di esternare osservazioni sull’operato del Sindaco di Napoli. Più volte ho avuto modo di sottolineare come la sua politica dei grandi eventi non abbia prodotto altro che un allontanamento dai tanti, troppi problemi che assillano quotidianamente i cittadini. Tuttavia, sento il dovere, anche e soprattutto alla luce del question time organizzato dai Giovani Democratici di Napoli nella loro festa provinciale e di cui De Magistris era protagonista, di fare alcune specifiche considerazioni su quanto detto dal Sindaco. La città di Napoli è una città complessa, con tante risorse e tanti problemi.
La città di Napoli ha bisogno di un Sindaco che fermi il barile sulla sua scrivania. Sono stanco di vedere un’amministrazione comunale che rimanda a gestioni passate la sua incompetenza a far fronte ai problemi; sono stanco di vedere Bagnoli morire, così come Napoli Est; sono stanco di non avere politiche che rendano Napoli una città europea a tutti gli effetti. Fare il Sindaco di Napoli è molto più che fare discorsi davanti alle telecamere o prendere parte a tavole rotonde.
E’è indubbio che l’unica cosa che il Sindaco e la sua politica abbiano “scassato” è il rapporto con la comunità cittadina. Sì la comunità, una parola che pare essere sconosciuta al Sindaco, che persevera in atteggiamenti e modi di pensare che vedono lui e sempre lui davanti a tutto.
Non ho sentito ancora quali politiche di sviluppo il Sindaco voglia portare avanti, ho visto invece un piano di rientro che altro non fa che aumentare a dismisura le tasse; non ho ancora capito come De Magistris voglia svolgere il suo ruolo di Sindaco metropolitano, ho capito invece che non sta sicuramente lavorando per favorirne l’elezione diretta.
Il mio partito ha commesso una serie di errori in passato e i cittadini ce ne hanno fatto pagare lo scotto nel 2011. Credo però che da allora ci sia stato un significativo cambio di passo, anzi, di verso: il Governo nazionale ha messo Napoli fra le sue priorità e non l’ha fatto certo perché il Sindaco ha adottato una collaborazione istituzionale. L’ha fatto perché, a prescindere dal Sindaco, Napoli è orgoglio italiano, è capitale mancata, è centro sociale, economico e culturale; l’ha fatto anche perché, in questi mesi, esponenti del Pd a tutti i livelli hanno lavorato per dare risposte ai cittadini, per dare scuole sicure ai bambini, per avviare pratiche di sviluppo, per rafforzare l’asse Napoli-Europa. Per chiudere, credo che a Napoli serva prospettiva, serva futuro, serva progettualità. De Magistris ha collezionato fallimenti, ha messo in ginocchio la città, ha dimenticato le periferie. E’ ora di aprire un cantiere politico per costruire l’alternativa ed in questo il Pd deve essere protagonista, chiudendo definitivamente a qualsivoglia accordo con il Sindaco in carica. È ora che il Sindaco lasci “il barile sulla sua scrivania” e cerchi, in questo ultimo anno e mezzo di mandato di limitare i danni e di spendere il tempo che gli resta a servizio della città. Dopodiché, caro Sindaco, fatti da parte.