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Coronavirus, incubo positività: i club non trovano un accordo

Su Genoa-Torino il consiglio di Lega di ieri ha deciso… di non decidere. Oggi, però, un’indicazione sul rinvio o no del match di sabato tra i rossoblù e i granata arriverà di sicuro. L’orientamento del presidente Dal Pino, che ha sentito telefonicamente quasi tutti i proprietari (o i loro rappresentanti), è quello di non far giocare la gara, ma l’ultima parola spetta al consiglio. Di certo anche su questo tema, come su quello dei fondi (oggetto dell’assemblea del 9), non c’è unità di visioni: sarà obbligatorio che i club si riuniscano per parlare del protocollo Uefa che obbliga le formazioni a scendere in campo se, compresi i Primavera, possono contare su un portiere e 12 giocatori di movimento non colpiti dal Covid. Verosimile che questa normativa sia adottata anche in Italia, ma per adesso non è ancora stata recepita visto che l’assemblea non l’ha votata. Da qui l’incertezza su come muoversi riguardo a Genoa-Torino.

Coronavirus, incubo positività: i club non trovano un accordo

Dal Pino, De Siervo e i consiglieri da martedì sono stati tempestati di telefonate perché tutti, chi più chi meno, hanno interessi in una simile vicenda. È facile immaginare che il Torino, a zero punti dopo due giornate, scenderebbe volentieri in campo contro un avversario decimato e che stia “sperando” (o anche qualcosa di più) che il confronto non sia rimandato. Dal canto suo il Grifone, che non può allenarsi e ha 15 membri del gruppo squadra ko causa Covid, vuole il rinvio. Il buon senso porta molti a dire che Preziosi abbia ragione, ma il regolamento Uefa (ripetiamolo, non ancora adottato dalla Serie A) sta dalla parte di Cairo

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