«Serve l’esercito in strada che chieda il rispetto delle distanze e intimi ai cittadini di indossare la mascherina. Non bisogna portare la malattia in giro». Non usa mezzi termini Piero Angela, per dire quello che pensa della diffusione del Covid e delle misure per contenere il contagio. Durante la presentazione alla stampa della nuova edizione di «Superquark+» – dieci puntate al via da stasera su RaiPlay – ha parlato del virus e dei negazionisti del Covid: «Sono vittime della mala informazione – ha detto -. Alcuni sono recuperabili, altri no. Alle manifestazioni contro le mascherine erano quattro gatti e a lungo andare saranno anche di meno».
Sul Covid-19, il divulgatore scientifico ha le idee molto chiare: «Questo è un virus mortale», dice. «Bisogna proteggersi da questa cosa, penso non ci sia abbastanza pressione sul pubblico perché vengano rispettate le regole in attesa. Quando c’è un virus che arriva da chissà dove e contro cui non abbiamo le difese è un problema. La mascherina e il distanziamento sociale sono molto utili in attesa di un vaccino». Perciò, ha aggiunto Angela, ben venga l’uso dell’esercito e delle forze dell’ordine per controllare il rispetto delle regole: «Non possiamo certo mettere in galera chi non si mette la mascherina ma è importante fare in modo che le regole vengano rispettate. È un virus mortale, non si può solo dire alla gente: per piacere mettetevi la mascherina».
Poi l’appello: «Bisogna stare attenti alla pericolosità del virus. È necessaria la protezione, in particolare nelle scuole». In attesa del vaccino «bisogna incentivare il rispetto delle regole. Soprattutto con i giovani che si sentono invulnerabili» e rischiano di trasformarsi in untori. «Ai ragazzi dico sempre: non è solo un problema vostro, se lo portate ai genitori, salta l’economia del Paese. È questo il pericolo del Covid, oltre naturalmente all’aspetto umano». In questo quadro, ha concluso Angela, «il ruolo di noi giornalisti, soprattutto i giornalisti scientifici, è quello di mettere in evidenza tutto questo».