Bisognerà aspettare la prossima settimana per conoscere la decisione del giudice sportivo, Gerardo Mastrandrea, su Juventus-Napoli. Il giudice, che già martedì scorso aveva valutato tutte le altre partite del weekend lasciando “sub iudice” quella non disputata all’Allianz, si è preso ancora qualche giorno per studiare le carte a sua disposizione. Mastrandrea valuterà solo in ordine all’evento-gara: se per lui il Napoli si sarebbe potuto presentare, sarà 3-0 a tavolino, altrimenti rinvierà alla Lega perché disponga il recupero in altra data della partita.
Resta quindi l’attesa per una sentenza molto attesa, per cui al momento sembrano profilarsi due opzioni. La prima porta al 3-0 a tavolino per la Juve, la seconda invece a un rinvio del match a data da destinarsi (probabilmente il 13 gennaio) con un punto di penalità o una multa salata agli azzurri per aver violato il protocollo.
Linea “dura” o linea “morbida”? Per Juve-Napoli entrambe le soluzioni sembrano possibili, ma l’impressione è che potrebbe essere presa una decisione salomonica per uscire dall’impasse. Un verdetto in grado da una parte di garantire lo svolgimento del match e dall’altra di punire il Napoli per la mancata creazione della bolla dopo la prima positività al Covid-19. Un colpo al cerchio e uno alla botte, insomma. Per consentire sia al campo di dare il suo verdetto, sia di riportare l’attenzione sull’importanza del protocollo per portare a termine il campionato.
In linea teorica in primo grado possono essere presi in esame solo i referti arbitrali e potrebbe essere assegnato soltanto il 3-0 a tavolino, col Napoli costretto poi a fare ricorso in secondo grado per presentare ulteriori prove. La sensazione però è che questa volta il giudice sportivo possa andare oltre, prendendo già in considerazione le carte della Procura Figc, la memoria difensiva del Napoli e i documenti dell’Asl di Napoli, vera chiave della questione.