La crescita dei contagi, ieri 4458 nuovi contagi a fronte di 128.098 tamponi effettuati, preoccupa Conte e porta il governo a studiare nuove limitazioni che sembra verranno inserite in un nuovo Dpcm del 15 ottobre.
La prima stretta è già arrivata con il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri il 7 ottobre con cui, oltre a prorogare lo stato di emergenza al31 gennaio, sono state rese obbligatorie le mascherine anche all’aperto e al chiuso in tutti i luoghi esclusa la propria abitazione.
Il premier esclude (al momento) il ritorno ad un lockdown totale. Ma per poter mantenere questa promessa la situazione deve essere monitorata con attenzione e alcune precauzioni più rigide devono essere preventivate.
Per ora si prende tempo, aspettando di vedere se la situazione si normalizza e se è possibile riuscire a convivere in autunno e in inverno con il virus, soprattutto per quel che riguarda gli ospedali.
Covid, il premier Conte: non ci sarà un nuovo lockdown
Ma se la situazione precipitasse, sembra che le misure drastiche siano già pronte. Misure che oltretutto conosciamo già bene, anche se abbiamo cercato di dimenticarle in questi mesi estivi.
Questo e altro potrebbe contenere il Dpcm in preparazione per il 15 ottobre:
Mini-lockdown territoriali come quello di Latina
Chiusure anticipate alle 22 o alle 23 per i locali pubblici come bar e ristoranti
Numero limitato di persone per feste e cerimonie
Numero limitato di presenze negli esercizi commerciali
Stop agli assembramenti davanti alle scuole, agli uffici e nei luoghi pubblici (compresi i trasporti)
Divieti di accesso nelle strutture sanitarie per le visite ai malati
Numero limitato di presenze per le attività sportive nei luoghi chiusi, comprese le palestre
Va studiata e rivista anche la situazione dei trasporti pubblici che dovrebbero essere occupati all’80 per cento e che invece viaggiano spesso a capienza piena.