Rumori di ogni tipo, musica ad alto volume proveniente da auto in sosta vietata in seconda o terza fila, grida altisonanti e scomposte, motorini che sfrecciano da una parte all’altra della strada, alcool a fiumi, la movida notturna rompe il sonno dei residenti di via Picenna, ai confini con Portici. Tutto nasce circa un anno fa a seguito dell’apertura della paninoteca “Panininissimo”, divenuta luogo di ritrovo per i giovani dell’area vesuviana ma anche, a quanto pare, sede di persistenti schiamazzi notturni. La situazione è divenuta così insostenibile che un cittadino è stato costretto a sporgere denuncia, presso le autorità competenti, per disturbo della quiete pubblica a causa di rumori e schiamazzi notturni.
“Ogni notte è il solito copione – racconta esasperato Ciro Papa, residente in via Galante ma il suo appartamento, al primo piano, sovrasta proprio la paninoteca – il locale durante la settimana rimane aperto fino alle 5 del mattino, nel week-end anche fino all’alba, cioè alle 7 o 8”.
Tutto ciò in spregio alle normali regole del vivere civile ed, in particolar modo, in violazione di un’ordinanza comunale sulla liberalizzazione degli orari di chiusura (la n° 27 del 24 febbraio 2012) A tal proposito pare che l’istanza presentata dai titolari di “Paninissimo” sia stata giudicata “inefficace” e intanto gli schiamazzi continuano. Da qui la denuncia alle forze dell’ordine nonché alla Procura della Repubblica di Napoli e al sindaco di San Giorgio a Cremano, ma Papa continua a lamentare la latitanza delle istituzioni:
«Ho raccolto materiale fotografico – dice – fatto esposti, denunce e segnalazioni agli uffici comunali, ho chiesto a novembre dello scorso anno di essere ricevuto dal sindaco e non ho avuto alcuna risposta, nessun rilievo fonometrico, nessun controllo fumi e mai nessuna indagine o sopralluogo è stato compiuto, né alcun tipo di controllo, sanzione o denuncia da parte delle forze dell’ordine».
Il sig. Papa non difende solo i diritti personali e dei suoi figli, ma anche, se non soprattutto, quelli della moglie, affetta da una grave patologia invalidante e in stato depressivo, che richiede un assoluto ed indispensabile riposo notturno che è sistematicamente compromesso al punto da inficiare così il regolare processo di guarigione e causare un peggioramento delle già precarie condizioni di salute.
«Chiedo all’autorità giudiziaria – conclude Papa – di accertare se quanto esposto violi le vigenti normative in materia di quiete pubblica e privata, igienico-sanitaria, viabilità, corretta condotta d’esercizio dell’attività commerciale, ponendo in essere ogni iniziativa utile alla risoluzione delle eventuali infrazioni». Intanto, persistono i bagordi della movida notturna e i cittadini, disperati e stanchi ( è proprio il caso di dirlo ), reclamano giustizia e maggiori controlli da parte delle forze di polizia ma soprattutto di tornare a dormire sonni tranquilli.
Antonio Simeoli