Le persone omosessuali «hanno diritto a una famiglia», la «legge sulle unioni civili» va approvata. In una sequenza del docufilm «Francesco» del regista russo Evgeny Afineevsky, presentato alla Festa del cinema di Roma, Papa Francesco pronuncia esplicitamente il proprio sì al riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali nelle legislazioni degli Stati. Poche parole per ora, ma se a pronunciarle è il Papa,queste parole fanno molto rumore, sono profetiche. ” Le persone omosessuali sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo.Ciò che dobbiamo creare è una legge di convivenza civile. In questo modo sono coperti legalmente. Mi sono battuto per questo.”
Non è che Francesco laicizza la Chiesa, ma la rende più somigliante al suo maestro e fondatore Gesù Cristo.
Parole che stupiscono solo chi dimentica la coerenza e la linearità degli interventi di papa Francesco in questi anni sul tema omosessualità.
L’intervento più circostanziato in Amoris laetitia n. 250), dove scrive tra l’altro: “Desideriamo innanzi tutto ribadire che ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione”. Nello stesso passaggio l’invito alla Chiesa ad accompagnare gli omosessuali affinché “possono avere gli aiuti necessari per comprendere e realizzare pienamente la volontà di Dio nella loro vita”.
Non va però dimenticato che nel paragrafo immediatamente successivo il Papa prende le distanze da qualsiasi rischio di confusione tra matrimonio e unioni civili, sottolineando come “non esista fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia” (AL 251).
L’affermazione di Francesco è in controtendenza rispetto alla dottrina dei «principi non negoziabili» di Ratzinger, che considerava il matrimonio fra un uomo e una donna l’unica forma di unione riconosciuta dalle leggi civili.Negli ultimi anni già alcuni vescovi avevano incoraggiato il riconoscimento giuridico delle unioni civili, comprese quelle omosessuali.
Papa Francesco in Amoris laetitia, e successivamente il Sinodo dei Giovani nel Documento finale, sintesi molto equilibrata ed esigente, invita i sacerdoti, e tutti quelli che seguono pastoralmente le persone, ad accompagnare tutti quanti ,compreso gli omosessuali,a conoscere e realizzare pienamente la volontà di Dio nella loro vita. Non c’è bisogno di una pastorale specifica. C’è bisogno di uno specifico sguardo sulle persone; su ogni persona prima delle categorie.
Il 16 settembre accogliendo al termine dell’udienza generale un gruppo di genitori con figli lgbt Francesco sottolinea: “Il Papa ama i vostri figli così come sono. E anche la Chiesa li ama”. In quell’occasione accetta in dono una copia del libro “Genitori fortunati” (le storie delle famiglie che fanno parte dell’associazione tenda di Gionata) e una maglietta arcobaleno con una frase del Vangelo di Giovanni: “Nell’amore non c’è timore”.