Allarme Covid in carcere. Il sovraffollamento nelle carceri campane, il rischio di contagio dal virus,i numeri( più di venti contagiati tra agenti di polizia penitenzia,operatori socio-sanitari,dirigenti, e una decina di detenuti ) hanno indotto me come garante regionale delle persone private della libertà e i colleghi territoriali di Napoli, Pietro Ioia, quello della provincia di Avellino Carlo Mele ed Emanuela Belcuore della provincia di Caserta, a scrivere a procure e magistrati di sorveglianza per confermare e rafforzare le misure già adottate nella prima fase della Pandemia. Speriamo che non ci sia cattiva informazione o strillate opinioni che coniugano populismo penale e populismo politico.
DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA:
Alla c.a.
Del Dott. Giovanni Melillo
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli
della Dott.ssa Maria Antonietta Troncone
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di S.M.C.V.
del Dott. Giuseppe Maddalena
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Benevento
del Dott. Giuseppe Borrelli
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno
del Dott. Rosario Cantelmo
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Avellino
della Dott.ssa Adriana Pangia
Presidente del Tribunale di sorveglianza di Napoli
della Dott.ssa Monica Amirante
Presidente del Tribunale di sorveglianza di Salerno
Oggetto: Emergenza Covid in Carcere
Illustri Dottori,
siamo a scriverVi ,come Garanti delle persone private della libertà, per richiamare la Vostra
attenzione sulla particolare situazione in cui versa la popolazione detenuta in un momento di forte
fibrillazione dovuto all’emergenza sanitaria da Covid-19 ulteriormente aggravato dall’esplodere
delle tensioni sociali. La situazione in Campania si è ulteriormente aggravata. Nelle carceri
crescono il sovraffollamento, i contagi tra gli agenti di polizia penitenziaria, il personale sociosanitario e ci sono già una decina di casi tra i detenuti.
Gli spazi minimi nelle carceri, limitano fortemente l’applicazione dei protocolli sanitari sia per
l’isolamento sanitario che i casi di contagio. Gli stessi ospedali che hanno, come il Cotugno,
destinato posti riservati ai detenuti, per l’emergenza sono stati occupati.
Siamo gati alle Direzioni delle carceri e a quelle sanitarie perché stanno contenendo e limitando il
rischio negli istituti, ma questo straordinario lavoro rischia di essere vanificato. Le prossime
settimane saranno insidiose, e per questo riteniamo fondamentale la massima collaborazione tra tutti
gli attori del mondo penitenziario e in più generale della Giustizia.
La peculiarità del momento impone un’accorata richiesta alle Vostre persone, prima come singoli e
poi come istituzioni.
Tali ragioni, unite alla profonda umanità e alla profondità dei vostri gentili ideali, hanno animato
queste poche righe, in ragione del nostro ruolo e della vostra funzione.
In tale ottica non pare oltre misura chiedere che vengano immediatamente riprese e rafforzate le
misure inerenti alla gestione penitenziaria già elaborate nella prima fase della pandemia da Covid19., con particolare riferimento ai detenuti anziani e malati, e a quelli che devono scontare pene
minime sotto i due anni
Ed ancora:
• ridurre l’ingresso dei nuovi giunti per la cui gestione potrebbero nuovamente essere
adottati i criteri già elaborati dal Procuratore Generale della Corte di Cassazione con
documento del 1° aprile 2020.
• il nostro ordinamento prevede un sistema di sanzioni penali calibrato sulla gravità del
fatto e la pericolosità dell’autore, pertanto il ricorso alla più afflittiva delle sanzioni
penali elaborate dalla dottrina penalistica, mai come in questo momento, deve
costituire l’extrema ratio manifestando, invece, una prevalente vocazione verso le
misure alternative alla detenzione previste dalle leggi in vigore;
• evitare che i detenuti in regime di semilibertà facciano ingresso presso gli istituti
penitenziari anche solo per trascorrere le ore notturne,
Le leggi non sono delle macchine che una volta messe in moto vanno avanti da sé. Le leggi sono
pezzi di carta: se le lasciamo cadere non si muovono. A volte i ritardi delle decisioni sono causa di
ansia, angoscia e sofferenza fisica.
Ci rimettiamo a ogni Vostra valutazione, fiduciosi in una serie di decisioni, alcune delle quali già
messe in campo all’inizio della Pandemia.
Cordiali Saluti,
firmato
Samuele Ciambriello, garante campano delle persone private della libertà
Pietro Ioia, garante città di Napoli,
Carlo Mele, garante provincia di Avellino,
Emanuela Belcuore, garante della provincia di Caserta.