Il 2 novembre è la giornata in cui la Chiesta ricorda tutti i defunti. Non è festa per legge come invece il primo di novembre per lo stato italiano. In Italia ci sono cibi tradizionali (40 biscotti diversi solo in Sicilia) per il giorno dei morti, in Centro America grandi feste come ci ha insegnato il cartoon Disney Coco.
GIORNO DEI MORTI
La chiesa cattolica ricorda nella giornata del 2 novembre tutti i defunti. Di solito i cimiteri hanno orari di apertura allungati e iniziative dedicate come in quelli di Roma e Milano.
Nel capoluogo lombardo si onorano i nuovi morti illustri inseriti nel Famedio. Quest’anno tutto sarà limitato dalle direttive antiassembramento.
ORIGINE
I morti si celebravano già nel medioevo. La giornata prescelta era la domenica che precede di due settimane l’inizio della quaresima, quindi fra gennaio e febbraio. Il rito attuale viene, secondo la chiesa latina dalla scelta di un abate benedettino di Cluny. Nel 998 fece suonare le campane funebri dopo i vespri del 1 novembre e il giorno successivo offrì l’eucarestia pro requie omnium defunctorum. Questa celebrazione nel XIV secolo è diventata di tutta la Chiesa Cattolica.
FIORI
È tradizione, in questo periodo dell’anno, portare fiori sulle tombe dei defunti. Il fiore dei defunti è il crisantemo secondo la tradizione italiana. La scelta deriva dal fatto che questi fiori sbocciano in questo periodo.
CRISANTEMO
Il nome significa fiore d’oro. Era già coltivato in Cina cinque secoli prima di Cristo, mentre in Europa si diffuse alla fine del 1700 in Francia, in Italia e in Inghilterra. In Giappone è fiore nazionale e si usa per le nozze. In molti Paesi è il simbolo di vita, forza d’animo e pace.
DOLCI
In varie parti d’Italia ci sono dolci legati alle festività dei morti. Sono di solito dolci semplici negli ingredienti e nella preparazione. Soprattutto biscotti che ricordano la forma di ossa oppure dita delle mani. Si mettono su tavole imbandite nella notte fra 1 e 2 novembre per i morti che tornano a fare visita ai parenti. Hanno nomi diversi da fave dei morti, al piemontese ossa d’mort, soprattutto al sud c’è la frutta di Martorana, simile al marzapane, con forma di frutta e altro.
NEL MONDO
Oltre ai fiori, in molto paesi dell’America centrale si addobbano le tombe con oggetti, giocattoli per i bambini, ma anche alcolici. In Guatemala c’è la cerimonia di costruzione di un enorme aquilone al cimitero. Farlo volare è di buon auspicio per chi ha lasciato questa terra. In Messico si preparano altari dei morti anche in casa perché la tradizione vuole che i defunti tornino a trovare chi è ancora vivo. La festa, El dia de los muertos, che è patrimonio immateriale dell’umanità, ha un lato allegro come racconta Coco il film animato della Disney premio Oscar nel 2018.
Si vede nei colori e nel modo di esorcizzare la morte che si chiama Catrina e veste come una donna elegante dell’Ottocento. Già per le civiltà precolombiane l’idea della morte era legata al concetto di rinascita e il calendario azteco li festeggiava a fine agosto. Oltre ai fiori sulle tombe si portano foto, liquori e sigarette. C’è anche chi dorme al cimitero. I dolcetti tipici sono calaveras, piccoli teschi di zucchero colorato. Lo potete avere anche con il vostro nome sopra.