Si chiama Largo San Giovanni Maggiore Pignatelli, ma tutti la conoscono come la famosa piazza dell’Orientale, poiché, lì, è situata una delle sedi dell’omonima Università. Da sempre la “piazzetta dell’Orientale” è stata un luogo di ritrovo per i giovani, che s’incontrano, per trascorrere le loro serate. Come tale, è popolata ogni giorno fino a tarda notte, da ragazzi che schiamazzano, alimentando le proteste degli abitanti della zona, che più volte si sono lamentati per il fastidioso caos. Gruppi di ragazzi che spesso la lasciano nel degrado totale, non curandosi del rispetto altrui, gettano bottiglie vuote di birra ovunque e, utilizzano il largo e il vicolo adiacente come bagno pubblico, aumentando così i cattivi odori. Fetori insopportabili, che restano anche al mattino seguente, quando gli studenti entrano all’Università. Insomma una situazione, che è stata insostenibile, fino a quando il gestore del famoso bar “Kestè”, che si trova appunto nella piazza, ha avuto un’idea per riqualificare il vicolo San Giovanni Maggiore e quindi l’intera zona. E così, la piccola stradina, meglio conosciuta con il nome di “aret a’ latrinà”, appellativo che ben spiega il suo utilizzo, ha ospitato una mostra di giovani artisti emergenti, diventando una piccola galleria d’arte a cielo aperto, dove i pittori hanno dipinto le loro opere. L’iniziativa vuole riconvertire l’intera zona, ripulendola dalla sporcizia che l’ha invasa per tutto questo tempo, riportandola a essere, attraverso l’arte, un luogo d’incontro e scambio culturale. L’ha spiegato il gestore del Kestè, Fabrizio Caliendo, ideatore dell’evento: «La mostra nasce con l’idea di voler cambiare la destinazione d’uso di questo vicolo, lo spazio come potrete notare, è sempre lo stesso, solo che non è più utilizzato come bagno a cielo aperto. L’arte e la cultura possono essere il modo per trasformare in meglio questa città e, abbiamo voluto dimostrarlo con questa serata test. La risposta alla prova è stata positiva, sono venute molte persone e gli artisti ne sono stati entusiasti. Vogliamo lanciare quest’idea come una provocazione, al Comune, all’Italia e a chiunque voglia sostenere questo progetto».
La mostra, patrocinata dal Comune di Napoli, il cui tema è stato “About peace”, ha voluto lanciare un messaggio di pace, per scacciare la violenza che spesso ha caratterizzato quel luogo. Il primo obiettivo è stato ripulire la strada e creare le prime installazioni, il progetto, però, aspira a continuare, per diventare, una galleria d’arte continua, dove organizzare eventi anche nel quotidiano. Dell’idea, si è detto entusiasta l’Assessore alla Cultura e Turismo, Nino Daniele: «Questa è un’importante iniziativa che testimonia come la bellezza possa essere lo strumento per ripulire dal degrado alcune zone di questa città e come la cultura sia un mezzo per rilanciare prospettive di cambiamento. E’ molto importante, che in un periodo in cui le tendenze negative sembrano prendere il sopravvento, la risorsa della partecipazione civica scende in campo per risolvere la situazione. In questo senso l’amministrazione non può che sostenere quest’ottima iniziativa e fare appello a un sostegno attivo da parte di tutti, anche sul piano della partecipazione finanziaria, magari con piccoli aiuti, perché da questo progetto si possa determinare un grande evento di rinascita e riscatto».
Ecco quindi, un nuovo segnale, che testimonia, quanto l’impegno, anche dei singoli cittadini, possa determinare quei cambiamenti positivi, di cui Napoli ha bisogno.