Il Presidente del Consiglio, intervenuto al Festival del Foglio, ha annunciato che sarebbe ormai imminente la pubblicazione di un nuovo Decreto con misure ancora più stringenti per provare a limitare i contagi, che in questi giorni finali di ottobre sono aumentati significativamente. Tuttavia in molti si chiedono come sia stato possibile assistere all’innalzamento della curva epidemiologica senza frasi trovare adeguatamente preparati, anche se l’Italia in questo momento della pandemia non presenta dati drammatici come altri paesi nel mondo ed anche in primavera è riuscita a domare il virus. Ma di certo ad oggi la situazione più preoccupante è quella sanitaria nonostante letto Il Decreto Rilancio aveva previsto 3.500 nuovi posti letto in terapia intensiva che avrebbero garantito la presenza di 14 posti letto ogni 100.000 abitanti in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. Ad inizio ottobre però le unità aggiuntive erano solo 1.279. Le ragioni del ritardo risiedono nell’iter previsto per la programmazione e, in generale, in un’azione della Pubblica Amministrazione che non è stata in grado di realizzare gli obiettivi anche in presenza di risorse finanziarie adeguate, circa 606 milioni. Altro dato che fa riflettere è quello relativo alle terapie intensive: secondo le stime di “Quotidiano Sanità” in Italia ci sono 1250 posti in più e non i 3500 previsti. Per questo motivo in alcune zone d’Italia ci si è organizzati per coinvolgere anche i laboratori privati. Bisogna dire che comunque una delle cause scatenanti di questa seconda ondata sono stati indubbiamente gli assembramenti nei mezzi pubblici, che sarebbero potuti essere potenziati con l’ausilio di bus privati e taxi, dato che il distanziamento sociale è assai difficile rispettarlo. D’altro canto ci sono alcune persone che non rispettano il distanziamento sociale neanche quando è possibile, che non indossano la mascherina o la indossano male e l’irresponsabilità di poche persone innesca una reazione difficilmente controllabile in concomitanza con la stagione influenzale. Vedremo allora i provvedimenti assunti dal Governo con nel cuore il messaggio di speranza inviato dal Presidente stesso, augurandoci che si possa realizzare il prima possibile: “Nella mia testa continuamente immagino e afferro il momento in cui si possa uscire definitivamente dalla situazione di pericolo e dalla pandemia, anche in considerazione di tutte le riforme che stiamo varando. Quest’anno ne abbiamo realizzate tantissime e ne arriveranno altre. Stiamo seminando tanto. Insomma, afferro degli archi temporali in cui immagino che il Paese sarà migliore. Ci stiamo lavorando e le scelte politiche, economiche e sociali sono tutte in quella direzione”.
Antonio Simeoli