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Sospiro di sollievo per Maradona: operazione riuscita. “Diego sta bene”

L’operazione al cervello per rimuovere il coagulo si è conclusa ed è andata a buon fine. “L’intervento a Maradona è stato un successo”, ha detto il portavoce del campione argentino Sebastian Sanchi. Che aggiunge: “Tutto è andato come previsto, Diego sta bene e sta riposando nella sua stanza”. Maradona è stato operato dal suo medico personale Leopoldo Luque, che ha detto: “Siamo riusciti a rimuovere il coagulo di sangue. Diego ha affrontato bene l’operazione. È sotto controllo. C’è un po’ di drenaggio. Rimarrà sotto osservazione”.

Inizialmente Maradona era stato ricoverato per quella che pareva soltanto una forma di anemia, con un persistente stato di ansia e depressione. Poi invece è emersa la necessità di andare sotto i ferri. Diego è stato dunque trasferito nella clinica Olivos di Buenos Aires e l’ingresso dell’ambulanza è stato accompagnato da un corteo di mezzi delle forze dell’ordine, come si vede dalle immagini trasmesse sui social da TyC Sports, e di tifosi, alcuni con fumogeni azzurri.

L’ematoma subdurale è un coagulo di sangue che fuoriesce dalle vene e mette sotto pressione il cervello. Può ferire o lacerare il tessuto cerebrale vicino. In altri casi, la quantità di sangue non è abbastanza significativa e si ha una prognosi migliore. Il quadro clinico di Maradona è peggiorato nelle ultime settimane ed è esploso in vista del suo 60° compleanno. Era in pubblico nei pochi minuti in cui ha potuto essere presente sul campo del Gimnasia per il debutto della sua squadra in Coppa.
Altri dettagli arrivano da Stefano Ceci, amico e manager di Diego Armando Maradona, che ha parlato a Kiss Kiss Napoli: “Sarà operato, gli è stato trovato dopo una Tac un ematoma al cervello dovuto a un trauma. Avrà sbattuto la testa e non se ne sarà reso conto, capita dopo le pillole che prende per la mancanza del sonno. Erano diversi giorni che era abbattuto, è molto giù a livello psicologico e a questo si è aggiunta anche l’anemia. Il suo corpo negli anni è stato molto provato dalla vita sregolata che ha condotto e anche la pandemia a livello psicologico non l’ha aiutato. È stato rinchiuso da mesi solo con la cuoca e un aiutante, non incontra neanche i familiari da inizio pandemia”.

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