La Camera dei deputati ha approvato in prima lettura il ddl Zan per il contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere.
La legge contro l’omofobia ha ottenuto 265 voti a favore, 193 contrari e un solo astenuto. Si è votato a scrutinio segreto.
«Quello che esce dalla Camera per approdare al Senato – ha commentato Alessandro Zan, deputato PD e relatore del provvedimento – è un testo ampio, avanzato ed efficace contro le discriminazioni e le violenze, di cui siamo davvero orgogliosi. Questo risultato è frutto di un lungo lavoro di confronto con le associazioni lgbt+ e femministe, che voglio ringraziare per i preziosi input che hanno saputo dare dal loro ruolo di terzietà rispetto alla politica».
E aggiunge: «Il nostro obiettivo è combattere fenomeni violenti e discriminatori, colmando un ritardo che si protrae da decenni: questa legge lo centra»
Ora si inizierà l’iter al Senato, dove proseguirà la battaglia di civiltà fino all’approvazione finale in tempi rapidi.
Cosa prevede il ddl Zan
Il testo era inizialmente stato pensato per introdurre misure di prevenzione e contrasto solamente per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Durante l’esame in Aula le tutele sono state estese anche alla disabilità.
Le opposizioni criticano però la legge perché introdurrebbe “il reato di opinione” su questioni legate al sesso e al genere. Tra le norme più criticate c’è l’istituzione (il 17 maggio) della Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, con iniziative anche nelle scuole elementari, medie e superiori.
Con la legge arrivano le indagini statistiche sulla discriminazione di genere che l’Istat, sentito l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad), dovrà svolgere con cadenza almeno triennale.
Saranno istituiti i centri anti-discriminazione per sostenere le vittime della violenza omotransfobica, con lo stanziamento di 4 milioni al Fondo per le politiche sui diritti e le pari opportunità. E in tutto il territorio nazionale ci saranno luoghi di assistenza e tutela (legale, sanitaria e psicologica) contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere.
Le associazioni Lgbt divise
Non tutte le associazioni Lgbt si mostrano però favorevoli al provvedimento Zan nella formula in cui è stato approvato alla Camera. Fabio Marrazzo, portavoce del Gay Center, parla di «un provvedimento di serie C», ma l’Arcigay replica, invece che «l’approvazione alla Camera della legge è una prima vittoria che ci fa ben sperare sull’approvazione definitiva del provvedimento».