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La dieta chetogenica stimola il metabolismo e la fertilità di coppia

L’infertilità riguarda circa il 15% delle coppie, per numerose cause e di diversa natura. Solitamente sono distribuite in fattori al 50% maschili e al 50% femminili. Nelle donne, per esempio, è risaputo che dopo i 35 anni la riserva ovarica diminuisce e a determinare il fattore predittivo c’è l’esame dell’ormone antimulleriano, che consente un orientamento sul futuro riproduttivo. Negli uomini, invece, i fattori di infertilità possono essere molteplici: varicocele, patologie infettive e inquinamento ambientale.

Per alcune, le più diffuse, si può intervenire con diagnosi tempestive, ma anche e soprattutto con la prevenzione e l’informazione. Per esempio, lo sapevate che l’alimentazione può impattare in modo positivo sulle probabilità di aver un figlio? Il Professor Fabrizio Cerusico, medico specializzato in Ginecologia e Ostetricia e Professore presso l’Università La Sapienza di Roma, è considerato uno dei maggiori esperti a livello europeo nel trattamento e nella cura dei problemi di infertilità e della fecondazione assistita.

Ideatore del metodo DoctorC Fertility, ovvero «un nuovo approccio per la fertilità, che abbraccia tutti gli aspetti dell’esistenza: elementi biogenetici, alimentazione, inquinanti ambientali, psiche e spiritualità in un percorso alla ricerca del benessere assoluto», secondo la sua spiegazione, riconosce che l’alimentazione è alla base della fertilità, proprio perché ha un ruolo determinante nell’equilibrio del nostro organismo.

«Per dare sostegno alla mia tesi, degli studi dimostrano che le donne con BMI (Indice di massa corporea, ndr) con valori alti hanno maggiori difficoltà di concepimento rispetto a chi ha un peso gestito. Non solo queste donne hanno il 68% di probabilità in meno di avere un parto vivo dopo il primo ciclo di terapia assistita rispetto alle normopeso».

Da qui, i suoi studi sulla dieta chetogenica, come “miracolo metabolico” per la fertilità di coppia: «L’approccio terapeutico chetogenico ha già dimostrato di essere una giusta strategia in campi che concernono la medicina, l’anti-aging e la risoluzione di problemi come la sindrome metabolica e il diabete tipo 2 – aggiunge Cerusico – Nel caso specifico della fertilità, il dimagrimento che avviene con la produzione di chetoni dal grasso corporeo può migliorare la qualità ormonale e di conseguenza anche il percorso della fecondazione assistita.

Una corretta cascata ormonale produce un corretto andamento dell’ovulazione e migliora la produzione spermatica. Applico questo tipo di dieta a tutte le mie pazienti prima di un ciclo di fecondazione assistita o per cicli anovulatori e ho notato dei risultati davvero incoraggianti. Per dirla in estrema sintesi: aumento del tasso di gravidanza e diminuzione del rischio di aborti».

Quindi, che tipi di alimenti sono consigliati per migliorare la fertilità? «Tutti gli alimenti che mantengono una “calma insulinemica” e questi sono tutti quelli che non contengono zucchero. La dieta chetogenica è una strategia nutrizionale che provoca la produzione di sostanze acide definite “corpi chetonici”, come il beta-idrossibutirrato, l’acido acetacetico e l’acetone. Basata sulla riduzione dei carboidrati “obbliga” l’organismo a produrre autonomamente il carburante necessario alla sopravvivenza, utilizzando i grassi di deposito a scopo energetico».

L’alimentazione quindi è fondamentale, ma il metodo messo a punto dal Professore si basa anche su altre variabili. Per esempio, la diminuzione del fumo di sigarette: «Si è visto che questo è responsabile sia della diminuzione del numero dei follicoli antrali nelle ovaie (utili nel calcolo della riserva ovarica) sia del danneggiamento della qualità degli spermatozoi».

Altra cosa da tenere in considerazione è l’elettromagnetismo: «Siamo circondati da campi elettromagnetici che danneggiano le nostre cellule. Telefoni, computer, tablet e ripetitori possono portare alterazioni del Dna e modifiche spermatiche soprattutto negli uomini che abitualmente tengono questi dispositivi nelle tasche vicino agli organi genitali.

A corollario di tutte queste considerazioni “fisiche”, va aggiunto anche un lavoro sul contenimento dello stress, per il raggiungimento di una “pace”, che non è affatto un fattore trascurabile per chi punta al benessere e ad affrontare un percorso di concepimento. Corpo, anima e mente non sono separate, ma interdipendenti, infatti».

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