Il 20 novembre del 1995 quasi 23 milioni di persone si sono fermate, hanno acceso la televisione o la radio e – con il cuore a mille – hanno assistito a un episodio speciale di Panorama in cui Martin Bashir intervistava per la BBC quella che in quel momento era la (royal) celebrity più ambita da ogni giornalista e allo stesso tempo la più irraggiungibile. Stiamo parlando di Lady Diana Spencer.
L’intervista shock è arrivata come una bomba a tre anni dalla separazione del principe e della principessa e un anno prima che il divorzio della coppia fosse completato. Si parla di uno dei più famosi scoop degli anni ’90: Lady D parla chiaramente al giornalista Martin Bashir del rapporto tra Carlo e Camilla pronunciando la celebre frase “Beh, nel nostro matrimonio eravamo in tre, quindi era un po’ affollato”. Insomma, si tratta di un’intervista storica che, però, ora è sotto accusa da parte del fratello di Diana, Charles Spencer che sostiene che la sorella sia stata manipolata dal giornalista tramite documenti falsi e raggiri. È il caso di capirci qualcosa di più.
Secondo Charles Spencer, il vero motivo che avrebbe portato Diana ad acconsentire all’intervista è un insieme di raggiri basati su documenti falsi. Già al momento dell’uscita dell’intervista la BBC aveva svolto un’indagine per accertarne la regolarità, ma Bashir era stato scagionato. Ora però Spencer è tornato all’attacco chiedendo una nuova indagine. A suo dire, infatti, esistono della prove che mostrano che il giornalista avrebbe falsificato dei documenti per suggerire che due dipendenti della casa reale – Patrick Jephson, ‘ex segretario privato di Lady Diana, e il comandante Richard Aylard – fossero pagati per spiarla. Martin Bashir, come riporta Le Figaro, avrebbe anche insinuato che la tata dei principi Harry e William, Tiggy Legge-Bourke, aveva una relazione con il principe Carlo.
A questo punto, il caso verrà probabilmente riaperto e si cercherà di capire cosa è effettivamente successo prima della celebre intervista. Rimane l’eco delle parole di Diana che evocano inganni, manipolazioni e tentativi da parte della stampa e delle persone a lei vicine di guadagnare dalla sua immagine (“Ti accorgi che sei un buon prodotto che si trova su uno scaffale e vende bene e le persone fanno un sacco di soldi con te”). Rimane però anche la sua sincerità, il coraggio di mostrare le sue debolezze, ma anche tutta la sua forza e la difficoltà di trovare il suo posto nel mondo come donna. “No, non penso sarò mai regina”, ha detto proprio quel giorno di 25 anni fa, “Non mi vedo come regina di questo Paese, ma vorrei essere la regina dei cuori delle persone”.