Per il Garante campano Ciambriello:” Abbiamo ringraziato il Prefetto per averci ascoltato e per il fatto che si è impegnato a scrivere al Governo,ai colleghi delle altre province a alla Regione per creare spazi adeguati al di fuori delle carceri per eventuali altri ricoveri di detenuti contagiati e in gravi condizioni. Siamo andati da lui con la consapevolezza che, di fronte alla tragedia del Covid nelle carceri, non si deve lasciare da solo nessuno e che il diritto alla salute va garantito anche nei luoghi di re-clusione. Alla politica chiediamo atti di rottura e una svolta. Chiediamo risposte.Alla magistratura misure alternative e un cambio di mentalità.”. Il cappellano di Poggioreale don Franco Esposito ha portato la sua testimonianza e ha tra l’altro dichiarato.”Abbiamo indicato inoltre alcune proposte, tra cui la possibilità di permettere ai detenuti che già vanno in permesso, a quelli che devono scontare gli ultimi anni, a coloro che sono in semi libertà, e a quelli che hanno vari tipi di patologie, di poter continuare a scontare la propria pena nelle loro famiglie attraverso gli arresti e la detenzione domiciliare. Abbiamo inoltre chiesto di farsi voce e di sostenere presso il governo la possibilità di un indulto almeno per i mesi in cui la pandemia sarà ancora così grave.“
I numeri dei contagiati tra Poggioreale e Secondigliano tra detenuti(146) e personale penitenziario ed operatori socio sanitario(85), il blocco dei colloqui,delle attività e degli ingressi di volontari hanno fatto emergere preccupazioni ed allarme. Per Pietro Ioia, garante napoletano dei detenuti:” la preoccupazione, le ansie dei detenuti sono elevate, così come per loro e i loro familiari la rabbia di non sentirsi ascoltati da nessuno. C’è un clima di tensione. Occorre fare presto.“