Cultura

Ma Diana e Carlo si sono mai amati?

Quando la vediamo per la prima volta, all’inizio del primo episodio della quarta stagione di The Crown, in arrivo da oggi su Netflix, Diana Spencer è vestita da ninfa del bosco, si nasconde dietro una pianta. Ha 16 anni, e l’innocenza di una ragazza nobile britannica cresciuta nel bel mezzo della campagna. «Non dovrei farmi vedere», sussura al principe Carlo, già 30enne e nella tenuta degli Spencer per uscire con sua sorella maggiore, Sarah.

I due si rincontreranno anni dopo. Diana, ingenua e calcolatrice, piena di fascino e al contempo piena di astuzia, destinata a sposare un principe e a devastare una monarchia.

Tutti conosciamo, infatti, la triste fine di questa disastrosa storia d’amore. Ma nel rivedere i due tornare agli inizi, quando il mondo credeva ancora che fosse la più felice delle favole, viene da chiedersi ancora una volta: ma i diretti interessati ci hanno mai creduto davvero? Diana ha mai amato Carlo, e Carlo ha mai amato Diana?

Non è facile rispondere. Secondo Josh O’Connor, che nella serie di Peter Morgan interpreta proprio il principe Carlo, la risposta è sì: «Ci siamo confrontati, ed è stato bello interrogarci a vicenda. Ci siamo chiesti se amasse davvero Diana e, personalmente, credo di sì, credo debba averla amata. Quella tra Carlo e Diana è una relazione straordinariamente ricca e sfaccettata», ha raccontato di recente, ripercorrendo le discussioni con il resto del cast

Negli episodi di questa quarta stagione Carlo, però, lo dice solo una volta «ti amo» a Diana. Non nel momento della proposta arrivata, come confermano decine di documentari e biografie, solo dopo 12 incontri. Carlo non si inginocchia nemmeno di fronte alla futura moglie, e lei all’inizio si mette a ridere, pensando fosse solo uno scherzo. Poi dice sì, del resto c’è da diventare principessa del Galles. Carlo non si dichiara nemmeno alla vigilia delle nozze, quando tutti i suoi pensieri sono per Camilla, l’altra donna, il cui loro amore non è mai stato messo in dubbio. E Diana prima di camminare nel suo abito meringa lungo la navata di St. Paul sa benissimo che il cuore del marito è ancora dell’altra donna.

L’unico «ti amo» – cinematografico – arriva dopo la nascita di William, nel bel mezzo del deserto australiano. È il primo tour in coppia ed è iniziato come un incubo. Con lei per niente interessata al ruolo, e Carlo attaccato al telefono in cerca di Camilla. In una tappa sperduta, i due sembrano trovarsi per la prima volta. Litigano, parlano d’amore, promettono di impegnarsi per far funzionare quel matrimonio. Ma dura pochissimo. Diana diventa la «preferita» della stampa (e non solo), Carlo – una vita già nell’ombra della regina – non può accettare anche una moglie protagonista. Da lì è solo un susseguirsi di malesseri, colpi bassi, amanti e finzione davanti ai riflettori. The Crown 4 si ferma quando il divorzio è solo annunciato. Ma conosciamo tutti, purtroppo, anche il resto.

E conosciamo – più o meno – anche come sono andate le cose fin dall’inizio nella realtà. Carlo, che nella prima intervista da fidanzati, alla domanda «siete molto innamorati?» sentenzia «qualsiasi cosa significhi amore»; Diana che trova in luna di miele il regalo di Camilla; Diana che nella celebre intervista a Martin Bashir del 1995 fa sapere «il nostro matrimonio è stato troppo affollato fin dall’inizio».

I due, del resto, non hanno mai avuto nulla in comune, e non sono mai stati nemmeno gli opposti che si attraggono. «Il principe aveva portato con sé anche gli amati acquarelli, alcune tele e una pila di libri dello scrittore sudafricano Laurens van der Post», ha scritto la biografa Penny Junor, ripercorrendo il viaggio di nozze sul Britannia, «Diana, invece, non era una grande lettrice. Odiava i suoi miserabili libri e si era sentiva offesa per il fatto che Carlo preferisse immergere la testa in uno di quelli piuttosto che sedersi a chiacchierare con lei. Il tutto è stato un disastro, è servito solo a dimostrare quanto poco avessero in comune».

La confessione di Carlo, raccolta dal corrispondente reale Robert Jobson nella biografia, Charles At Seventy: Thoughts, Hopes And Dreams, è datata autunno 2018: «Sposare Diana è stato un errore enorme. Ci siamo visti 12 volte prima di sposarci,  non ero in grado di capire se fosse la donna della mia vita».

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