Le storie di tanti sportivi, famosi e no, che insegnano il valore del sogno attraverso l’accettazione del suo raggiungimento: la fatica, la speranza, la costanza, l’impegno. Si trovano nel nuovo numero di Vanity Fair, in edicola dall’11 novembre, che raccoglie le testimonianze di tanti atleti che ci ispirano a perseguire i nostri obiettivi nonostante le difficoltà. Tra loro c’è il pilota automobilistico Charles Leclerc, la nuotatrice Simona Quadarella, il calciatore Paulo Dybala, la campionessa di ginnastica artistica Carlotta Ferlito, il nuotatore paralimpico nato con una malformazione al femore Simone Barlaam, la tre volte campionessa mondiale altoatesina di biathlon Dorothea Wierer, il grande allenatore Silvio Baldini, la schermitrice Elisa Di Francisca, il cantante, attore, scrittore e nuotatore australiano Cody Simpson e le due giornaliste sportive Giulia Mizzoni e Federica Zille.
E ancora: la storia dello sport passa (anche) dai sogni dei genitori come testimoniano le storie di Murray, Agassi, Connors, Evert, Seles, Capriati, Pierce, Steffi Graf, Sharapova, le sorelle Williams, Totti e Maradona. Dietro tutti questi personaggi c’è qualcuno della famiglia che ha spinto un’ossessione.
Storie che invitano a sognare in grande, sognare con ambizione. Invito che, come racconta il direttore Simone Marchetti nel suo editoriale, lui stesso ha accolto da Kamala Harris, il primo vicepresidente donna nella storia degli Stati Uniti che nel suo discorso ha dichiarato «Dream with ambition» e che è stata scelta da Vanity Fair come protagonista della loro cover: «Dopo quattro anni di linguaggio d’odio e di oscurità, mi sono rimaste impresse le parole di Harris: “Sognate in grande, con ambizione. Conducete la vita con convinzione. Soprattutto, imparate a guardare a voi stesse come gli altri non sono mai riusciti a vedervi perché alla fine del viaggio noi saremo qui ad applaudirvi”.In questo messaggio, rivolto innanzitutto alle donne, alle bambine e a chiunque parta da una condizione di minoranza o di svantaggio, c’è il cuore del sogno americano. Ovvero vedere la luce in fondo al tunnel, la speranza oltre le difficoltà, la resistenza anche quando tutto sembra perduto».