Il Presidente Giuseppe Conte ha anticipato alcune restrizioni tra le righe per il Natale:
“Il Natale è un momento ed è forse è meglio viverlo in pochi”.
Sicuramente queste dichiarazioni hanno fatto scalpore perché forse anche la festa più attesa ed avvolgente è a rischio a causa della pandemia da Covid-19.
Questo potrebbe essere il primo Natale senza baci, abbracci e senza scambi di regali, ma queste che noi consideriamo limiti possiamo trasformarle in opportunità: magari potremmo tornare ad assaporare il sapore più spirituale del Natale, anziché conferire importanza al lato materiale spinto dal consumismo e dai canoni, quindi, dell’attuale società.
Di certo dovremmo anche maturare la consapevolezza del fatto che siamo in pandemia e la miglior arma per combattere il Covid-19 è il rispetto delle norme per condurci ad una nuova vita.
Il Presidente in tal senso ha annunciato: “Non dobbiamo identificare il Natale solo con lo shopping, fare regali e dare un impulso all’economia: Natale, a prescindere dalla fede religiosa, è senz’altro anche un momento di raccoglimento spirituale. Il raccoglimento spirituale, farlo con tante persone, non viene bene”.
I fedeli soprattutto dovranno accettare la dura realtà, ma per il bene di tutti. Il Natale ed il suo spirito sono in noi e bisognerà custodirlo gelosamente, perché il 2020 è un anno particolare dall’inizio alla fine, nella speranza di poter tornare a rivivere i migliori momenti magici del Natale con i nostri cari scambiandoci sguardi e sorrisi, e non soltanto una chiamata.
A cura di Antonio Simeoli