Ormai è sempre più corsa al vaccino. Sembra infatti essersi sbloccata la situazione in tal senso e negli ultimi giorni la parola “vaccino” la si pronuncia con una frequenza assolutamente maggiore rispetto a prima. Infatti anche il Ministro della Salute Roberto Speranza è intervenuto al riguardo, affermando al programma di RAI 3 “Cartabianca”:“Il vaccino lo avremo a partire dalla seconda metà di gennaio e all’Italia avrà il 13,6% di tutta la quantità acquistata dalla Comunità europea”.
Questa notizia fa ben sperare e le prime dosi dovrebbero essere messe a disposizione prima alle fasce più a rischio contagio come il personale sanitario tutto, dai medici agli infermieri, fino al personale dei centri di assistenza per anziani.
Il vaccino di cui stiamo parlando è prodotto dall’azienda farmaceutica statunitense Pfizer, dietro alla quale vi è anche la particolare storia dei proprietari dell’azienda di biotecnologie in partner con Pfizer per la ricerca della cura al Coronavirus: si tratta degli scienziati Ugur Sahin e Özlem Türeci di origine turca emigrati in Germania. Dunque attenendoci ai dati resi pubblici il vaccino sperimentale offre un’efficacia del 95%, superiore al dato preliminare pari al 90% comunicato una decina di giorni fa. D’altro canto per la definizione dei confini geopolitici delle varie potenze nazionali del mondo è una vera e propria sfida aggiudicarsi il merito di indicare la strada da seguire per tornare alla vita di tutti i giorni, al contempo risulta essere fondamentale possedere il vaccino che è un’arma dominante a tutti gli effetti. Proprio per questo in tutta Europa si stanno ancora sperimentando altri vaccini, così come negli Stati Uniti e in Russia. Proprio la Russia ha dichiarato esplicitamente l’inaugurazione della competizione già in estate, quando il Presidente Vladimir Putin aveva dichiarato di possedere il vaccino, denominato Sputnik, a cui si è sottoposto anche una delle sue figlie.
Nonostante l’attesa per l’annuncio ufficiale della validità effettiva del vaccino e capire quale paese la spunterà all’ultima curva comunque non bisognerà abbassare la guardia perché già siamo in una situazione complessa e ci aspettano settimane ancora più dure, come ricorda il Ministro Speranza: “Il virus non scomparirà e quindi non sarà un Natale come gli altri e bisogna dire come stanno le cose. Non sarà così solo in Italia, ma penso in tutta Europa”.
A cura di Antonio Simeoli