Era il 23 novembre 1980 quando 80 secondi di una giornata cambiarono la vita intera della città di Avellino e del suo popolo. Il sisma, verificatosi alle ore 19:34:53, ebbe epicentro tra i comuni di Teora, Castelnuovo di Conza e Conza della Campania e mieté circa 2914 vittime vista la forte magnitudo di 6.9. A 40 anni di distanza questa tragedia ha cambiato completamente volto alla provincia campana, la quale appare ancora ferita. Dietro i numeri suddetti c’erano persone, dunque vite umane, famiglie intere tra vecchie e nuove generazioni. La portata del terremoto fu così vasta che trovò i soccorsi impreparati ed i ritardi, anche quelli evitabili, si susseguirono. A tal proposito il Presidente della Repubblica di allora Sandro Pertini intervenì in modo che si potesse rimediare ciò che sembrava essere recuperabile. “Aiutate i vivi”, egli disse. Sul disastro è tornato un ex centrocampista della squadra di calcio dell’Avellino, Mario Piga, testimone di quegli istanti infiniti e reduce da poche ore dalla gara pomeridiana della sua squadra: “Raccontare quei momenti per me è difficile. Vivevo con moglie e figlio in zona Alvanella. In casa quella sera c’era anche mia suocera e Pierpaolo Marino, il giovane dirigente con cui avevo un bellissimo rapporto.
Eravamo tutti a tavola per la cena. Avevo la forchetta in mano e i tortiglioni sul piatto, sentii tremare il pavimento come fosse entrata una ruspa da sotto per sfasciare tutto. Presi immediatamente il bambino in braccio, mentre Pierpaolo diceva: il terremoto, il terremoto…” – prosegue – “Ci siamo messi in macchina verso Roma dove avevamo dei parenti. Cinque ore di strada, c’era una coda mai vista e continuava a fare molto caldo”. Dunque, come abbiamo potuto notare esistono momenti che sono eterni, altri fuggitivi, giorni che viviamo come tutti gli altri, ma senza capire che anche a novembre può far caldo, senza capire che tutto può sfuggirci di mano e che stiamo per modificare la sensibilità anche degli altri. La prima stima dei danni del terremoto, che venne fatta nel 1981 dall’ufficio dello Stato, parlava di circa 8.000 miliardi di lire. La cifra è cresciuta col passare degli anni, fino a superare quota 60.000 miliardi di lire nel 2000, e 32 miliardi di euro nel 2008. Attualizzandola al 2010, secondo Sergio Rizzo la stima supererebbe i 66 miliardi di euro. Lo scrittore Indro Montanelli infatti disse: “L’uso di 50-60mila miliardi stanziati per l’Irpinia rimase un porto nelle nebbie […] quel terremoto non aveva trasformato solo una regione d’Italia, ma addirittura una classe politica”. Per queste ragioni ancora oggi non dobbiamo mai dimenticare, rimuovendo dalla mente, le tragiche scene di una tragedia che aveva come palcoscenico non dei personaggi, ma delle persone.
Antonio Simeoli