The Weeknd, dalle manifestazioni che avrebbero dovuto validarne il successo, ha cavato poco e niente, nel corso dell’anno. I Grammy lo hanno snobbato, e a poco sono valse le recriminazioni del cantante, che alla commissione ha chiesto delle scuse ufficiali. «I Grammy rimangono corrotti», ha scritto online l’ex compagno di Bella Hadid, nel quale la mancanza di statuette e nomination ha creato un vuoto che solo Spotify ha provato a riempire.
La piattaforma streaming, il cui report di fine anno è arrivato puntuale, ha restituito a The Weeknd tutta la misura del suo successo. Il cantante, il quinto più ascoltato nel mondo dopo Bad Bunny e Drake, ha totalizzato una media di 65,8 milioni di ascoltatori mensili. After Hours, suo ultimo album, è stato, nel 2020, il secondo più ascoltato, mentre Blinding Lights, suo singolo di punta, è la canzone che nell’anno ormai avviato alla conclusione ha ottenuto più streaming di ogni altra. The Weeknd, nel report annuale di Spotify, ha visto legittimata la propria voglia di rivincita, e, insieme ad altri, è stato riconosciuto come uno tra i dieci artisti che più hanno contribuito a scaldare un 2020 freddo e buio. Come The Weeknd, J Balvin e Juice Wrld, scomparso a dicembre dello scorso anno, sono riusciti ad accompagnare gli ascoltatori attraverso la pandemia. Poi, Ariana Grande, Dua Lipa e tre altre donne.